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11 Gennaio 2023 - 17:45
«Eccessi inaccettabili, ma nelle carceri ammassati anziani, donne e bambini»
BRASILIA. In Brasile, dopo l’assalto alla Piazza dei Tre Poteri, si rischiano nuove tensioni sociali. Il politologo Átila Amaral Brilhante, docente all’ Universidade Federal do Ceará e dottore di ricerca dell’University College London, spiega al Roma cosa c’è dietro ai disordini dell’8 gennaio.
Come si spiega la reazione esasperata dei sostenitori di Bolsonaro?
«Sono convinti che Lula e il governo di sinistra porteranno il Brasile ad uno scenario di tipo venezuelano o argentino con il loro statalismo. E contestano la regolarità delle elezioni per una serie di motivi: la chiusura dei social media pro-Bolsonaro, il divieto di raccogliere fondi, senza una sentenza della magistratura, il blocco intimidatorio dei conti correnti di importanti imprenditori, la censura – che è proibita dalla Costituzione, ma è stata autorizzata dal giudice del Supremo Tribunale Federale Carmen Lucia - la violazione della par condicio nella propaganda radiofonica. Oltre un milione di spot di Bolsonaro non sono stati trasmessi. Poi, contestano le anomalie del sistema elettorale elettronico e la sua vulnerabilità».
Il rapporto dell’Esercito sul funzionamento del sistema elettorale ha confermato i dubbi dei bolsonaristi?
»Sì, ma non si è spinto al punto di denunciare una frode elettorale. La richiesta di un approfondimento da parte del PL, il partito di Bolsonaro, è stata ritenuta “abuso di diritto all’azione legale”, e il PL è stato multato per 22 milioni di reais (circa 4 milioni di euro, n.d.r). Secondo magistrati e mass-media le frodi sarebbero fantasie. Ma nei social media se n’è parlato moltissimo. Gli elettori di Bolsonaro, sono inferociti per la festa che Lula ha organizzato dopo la proclamazione. Vi hanno partecipato diversi magistrati del Supremo Tribunale Federale, tra cui Alexandre de Moraes. Questo mentre il risultato elettorale poteva essere impugnato davanti proprio a quei giudici».
Gli arresti di massa ordinati da Lula serviranno a ricomporre un Brasile spaccato e fortemente radicalizzato?
«Nei quattro anni di presidenza di Bolsonaro ci sono state molte manifestazioni di massa, ma questa volta ci sono stati eccessi inaccettabili. Alcuni edifici pubblici a Brasilia sono stati saccheggiati. Ci sono però indizi della presenza di attivisti di estrema sinistra tra i manifestanti. Gli oppositori accusano Lula di non essere intervenuto, pur essendo informato dei rischi della manifestazione, per poi demonizzare l’opposizione, presentandola come terrorista, per limitarne la libertà di azione. Ci vorrà tempo per fare luce fino in fondo sugli incidenti. Intanto, il Governo ha adottato un decreto di urgenza, accusando le autorità Distretto Federale di Brasilia di indulgenza verso i manifestanti. E il giudice del STF Alexandre de Moraes ha fatto arrestare i vertici della Polizia del DF e ha sospeso dalle funzioni il Governatore. Nelle carceri brasiliane, vengono ammassati uomini, donne, bambini ed anziani. Questo non fa che aumentare la radicalizzazione, perché in quelle carceri si può morire».
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