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22 Aprile 2023 - 17:36
Pronto il piano del ministero della Difesa per l'evacuazione di circa 200 italiani che si trovano in Sudan, dove da una settimana infuriano gli scontri tra l'esercito regolare e i paramilitari delle Forze di sostegno rapido (Rsf). A quanto apprende l'Adnkronos, i connazionali dovrebbero arrivare via terra dal Sudan - essendo la maggior parte degli aeroporti inagibili - al punto di raccolta di Gibuti, dove si trovano gli aerei militari pronti per le operazioni di evacuazione.
Intanto "sono stati messi in sicurezza 19 italiani che si trovavano in crociera nelle acque di Port Sudan. Li abbiamo assistiti fin dall'inizio degli scontri, ora sono sbarcati ad Hurghada. Grazie al lavoro delle nostre ambasciate a Khartoum e al Cairo e dell'Unità di crisi della Farnesina", ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri, Antonio Tajani.
EVACUAZIONI - Il generale Abdel Fattah al-Burhan, alla guida delle Forze armate sudanesi, "ha acconsentito" a "facilitare" l'evacuazione dal Sudan di cittadini stranieri e diplomatici. Secondo quanto reso noto via Twitter, Al-Burhan "ha ricevuto telefonate dai leader di diversi Paesi con la richiesta di facilitare e garantire l'evacuazione" dal Sudan "dei loro cittadini e delle missioni diplomatiche" e "ha accettato di fornire l'assistenza necessaria a garantire" i trasferimenti. Stando alla dichiarazione, "si prevede che le operazioni di trasferimento di tutte le missioni i cui Paesi lo richiedano inizino nelle prossime ore" e "Usa, Regno Unito, Francia e Cina trasferiranno i loro diplomatici e cittadini con aerei da trasporto militari, appartenenti alle loro forze armate, da Khartoum e questo dovrebbe iniziare immediatamente". I sauditi sono stati invece trasferiti via terra a Port Sudan e poi da lì hanno lasciato il Paese in aereo, affermano sempre su Twitter.
ANCORA SCONTRI - Dopo una breve pausa i combattimenti proseguono. Stamani la capitale Khartoum è stata nuovamente colpita, ha riferito un giornalista sul posto all'agenzia Dpa. In città sono risuonati colpi d'arma da fuoco e testimoni hanno scritto su Twitter di esplosioni. Secondo il giornalista, il cessate il fuoco - concordato dalle parti venerdì in occasione delle celebrazioni di Eid al-Fitr per la fine del mese di Ramadan - ha per lo più tenuto durante la notte e ci sono stati solo "scontri sporadici".
Stamani nella capitale sudanese si sono "intensificati" i combattimenti tra l'esercito sudanese e le Forze di supporto rapido, si legge sul Sudan Tribune secondo cui sono stati segnalati esplosioni e scontri nelle aree vicine al Comando generale dell'esercito e al palazzo presidenziale di Khartoum. Gli scontri, si legge ancora, si sono poi estesi alle zone di Hillat Hamad, Khojaly e Arkaweet. Il Sudan Tribune cita testimonianze che riferiscono di attacchi dell'artiglieria nelle zone di Ombada e Karari.
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