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14 Giugno 2023 - 17:06
È salito a 78 il numero dei corpi recuperati dalla guardia costiera greca dopo il tragico naufragio di un barcone carico di migranti al largo di Pylos, sulla costa del Peloponneso. Lo riferisce l'agenzia stampa greca Ana-Mpa, aggiungendo che continuano le ricerche dei dispersi.
Sono 104 le persone tratte in salvo dalle autorità greche, quattro delle quali sono state portate in elicottero all'ospedale di Kalamata. Nessuno dei sopravvissuti indossava un giubbotto salvagente. Tutti i migranti sono stati condotti al porto di Kalamata, dove è stata attivata la protezione civile per accoglierli. Secondo Ekathimerini, a bordo del barcone ci sarebbero state oltre 400 persone.
Nelle operazioni di ricerca e soccorso sono impegnate due navi pattuglia e una di soccorso della guardia costiera, una fregata della marina greca, sette imbarcazioni che si trovavano in zona, un elicottero della marina e un drone.
Secondo la guardia costiera greca, l'imbarcazione, diretta verso l'Italia, era stata individuata ieri sera in acque internazionali da un aereo di Frontex e due navi, 50 miglia a sud ovest di Pylos.
Le persone a bordo, riferisce ancora la guardia costiera, hanno rifiutato l'assistenza offerta dalle autorità ieri sera. Poche ore dopo l'imbarcazione si è capovolta ed è affondata.
L'emittente televisiva di stato greca Ert riferisce che il barcone di migranti era partito da Tobruk, in Libia, a sud di Creta, con a bordo soprattutto giovani uomini ventenni. Le autorità greche non hanno confermato il luogo di partenza, né fornito indicazioni sulla nazionalità dei migranti.
"La più grave strage del Mediterraneo Orientale", sottolineano Maurizio Acerbo, segretario nazionale, e Stefano Galieni, responsabile immigrazione del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea, Coordinamento Unione Popolare.
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