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20 Ottobre 2023 - 19:23
Hamas ha annunciato di aver rilasciato due ostaggi, due cittadine americane, madre e figlia, per motivi umanitari. Il rilascio secondo i media di Israele, è avvenuto con la mediazione del Qatar. La liberazione delle due donne, sequestrate da Hamas dopo l'attacco dello scorso 7 ottobre, non è stata ancora confermata da Israele.
In una dichiarazione, Hamas afferma che le due sono state liberate "per dimostrare al popolo americano e al mondo che le affermazioni di Biden e della sua amministrazione fascista sono false e infondate". Il riferimento è al discorso che il presidente americano Joe Biden ha tenuto nella serata di ieri, accostando Hamas a Vladimir Putin e chiedendo fondi straordinari al Congresso per sostenere Israele e Ucraina.
Hamas nel corso della giornata ha offerto il rilascio di alcuni ostaggi in cambio di una tregua, secondo la Bbc, senza ottenere risposte positive da Israele. Non ci sono al momento ulteriori conferme ufficiali dei risultati dei negoziati in cui sono impegnati mediatori internazionali. Hamas inoltre non avrebbe in mano tutti gli ostaggi. Alcuni sarebbero in mano ad altri gruppi di estremisti.
Secondo le Forze di Difesa Israeliane (Idf), la maggior parte dei civili che sono stati presi in ostaggio da Hamas dopo l'attacco dello scorso 7 ottobre sono vivi. Una ventina di ostaggi hanno meno di 18 anni, mentre 10-20 di loro hanno più di 60 anni. Sale intanto a 4.137 morti e oltre 13.000 feriti a Gaza
"Decisa operazione di terra"
Israele pronto a lanciare l'operazione di terra nella Striscia di Gaza. Mentre il valico di Rafah per fare entrare gli aiuti umanitari è ancora chiuso, le notizie sulla guerra di oggi, 20 ottobre 2023, fanno riferimento a raid aerei contro la Striscia a ritmi "che non si vedevano da decenni".
Secondo l'ambasciatore israeliano in Russia Alexander Ben Zvi, "la decisione di lanciare l'operazione di terra nella Striscia di Gaza è stata presa. Fa parte dell'adempimento dei nostri compiti, di cui abbiamo già parlato. Si tratta della distruzione di tutte le strutture terroristiche di Hamas e del rilascio degli ostaggi. Senza utilizzare anche un'operazione di terra, questo non può essere fatto, quindi possiamo dire che tale decisione è stata presa".
Senza specificare il possibile momento dell'inizio dell'operazione di terra, Ben Zvi ha aggiunto che "non dobbiamo dimenticare che abbiamo più di 1.400 persone uccise. Dobbiamo fermare tutto questo, dobbiamo risolvere questo problema".
Ucciso miliziano Hamas che ha attaccato Israele
Oltre cento obiettivi di Hamas nella Striscia sono stati colpiti la scorsa notte. "Distrutti pozzi, tunnel, depositi di munizioni e decine di quartier generali operativi'', si legge in un tweet dell'Idf. ''Durante gli attacchi, l'Idf e lo Shin Bet hanno eliminato un terrorista che era nella forza navale dell'organizzazione terroristica Hamas'', prosegue il post. Si tratta di Amjad Majed Muhammad Abu Odeh che ''ha preso parte al massacro di civili israeliani nel sud di Israele". Inoltre ''sono stati distrutti armi e beni dei terroristi che si trovavano nella moschea del quartiere di Jabaliya che veniva usata come punto di osservazione per i terroristi di Hamas''.
Gaza, oltre 4100 morti e 13mila feriti
E' salito a 4137 il numero dei palestinesi rimasti uccisi nei raid aerei lanciati da Israele sulla Striscia di Gaza dopo i terribili attacchi di Hamas del 7 ottobre. Lo rende noto il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas. Secondo queste stime il feriti sono circa 13mila. Il ministro della Sanità ha inoltre dichiarato che 18 persone sono state uccise in un attacco contro un complesso che ospitava una chiesa ortodossa a Gaza.
Valico Rafah resta chiuso, situazione "instabile" e "problemi organizzativi"
Resterà chiuso intanto il valico di Rafah tra l'Egitto e la Striscia di Gaza, che oggi sarebbe dovuto essere riaperto per il passaggio degli aiuti umanitari alla popolazione dell'enclave palestinese. Lo riferisce la Cnn citando fonti americane ben informate e secondo le quali la situazione al confine resta ''instabile''. Sono una ventina i camion con aiuti umanitari che oggi sarebbero dovuti entrare nella Striscia di Gaza, ma "non scommetterei soldi sui camion che transiteranno domani", ha detto una fonte citata dalla Cnn.
"Ci sono problemi organizzativi'' per l'apertura del valico di Rafah e ''mi auguro che tutti insieme si possa lavorare per far uscire anche i nostri 12-15 italiani che sono nella Striscia di Gaza. Potrebbero passare attraverso il valico di Rafah insieme ad altri occidentali e far contemporaneamente arrivare alla popolazione civile gli aiuti umanitari", ha intanto dichiarato a Tunisi il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. ''Vediamo quali saranno i tempi" per l'apertura del valico, ha sottolineato il ministro, spiegando che ''serve un accordo tra israeliani ed egiziani per far arrivare gli aiuti umanitari''.
Onu: "Primi aiuti a Gaza domani"
I primi aiuti a palestinesi della Striscia di Gaza dovrebbero arrivare "domani o giù di lì" dal valico di Rafah, ha anticipato, ha anticipato l'Onu. "Stiamo in una fase approfondita e avanzata del negoziato con le parti coinvolte per assicurare che l'operazione per la distribuzione di aiuti a Gaza inizi il prima possibile, una prima consegna è prevista domani o giu di lì", ha affermato Jens Laerke, portavoce del responsabile degli aiuti umanitari dell'Onu, Martin Griffiths a Ginevra. L'Onu auspica quindi che "la distribuzione possa iniziare al più presto, in modo sicuro, e sostenuto nel tempo". "Dobbiamo predisporre un meccanismo per cui gli aiuti possano essere consegnati regolarmente nel sud della Striscia di Gaza".
Suonano sirene in Israele, tensioni con il Libano. Razzi su Sderot
Dopo una pausa di 11 ore, sono tornate a suonare le sirene di allarme per il lancio di razzi nelle località israeliane vicine alla Striscia di Gaza. L'allerta è scattata nelle zone di Mefalsim e Nir Am, già evacuate per motivi di sicurezza. Le autorità israeliane hanno deciso di evacuare la città di Kiryat Shmona, che si trova a soli due chilometri dal confine con il Libano. Colpi di mortaio dal Libano sono inoltre stati lanciati verso la regione contesa del Monte Dov, nell'area delle Fattorie di Shebaa, dove si trovano postazioni militari. Non vengono segnali feriti. Due razzi hanno colpito poi la città israeliana di Sderot a un chilometro dalla Striscia di Gaza, rende noto Haaretz. Non ci sono state vittime.
"Pronti a difesa da attacchi Yemen"
I militari israeliani affermano di essere pronti alla difesa in caso di attacchi da parte degli Houthi dello Yemen (miliziani sostenuti dall'Iran), dopo che un cacciatorpediniere Usa nel Mar Rosso settentrionale ha intercettato e abbattuto tre missili da crociera e diversi droni lanciati dallo Yemen, apparentemente in direzione di Israele. "Questo dimostra le capacità di difesa degli Usa e la loro abilità nel costruire un quadro della regione", ha detto il portavoce Idf Hagari, sottolineando il contatto stretto che esiste tra le Idf e il Centcom. "Israele ha tra le difese aeree migliori al mondo - ha aggiunto nelle dichiarazioni riportate dal Times of Israel - ed è pronto ad affrontare minacce come queste".
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