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21 Novembre 2023 - 18:03
"Stiamo facendo progressi, non vorrei esagerare con le parole, ma spero che avremo presto buone notizie". Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu parlando, in un incontro con i militari delle Idf, del rilascio degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza dall'attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele.
L'intesa, secondo i media israeliani, riguarderebbe circa 50 minori israeliani e alle loro madri in cambio di quattro giorni di cessate il fuoco e si baserebbe sul criterio 'uno a tre', tre palestinesi prigionieri per ogni ostaggio.
"Ripristineremo la sicurezza sia nel nord che nel sud" di Israele, ha affermato intanto Netanyahu, con un chiaro riferimento ai confini di Israele con la Striscia di Gaza e il sud del Libano. "Ringrazio tutti i soldati dal profondo del mio cuore", ha aggiunto nelle dichiarazioni riportate dal Jerusalem Post. L'ufficio del premier israeliano ha annunciato che alle 17 ora italiana si riunisce il gabinetto di guerra, alle 18 il gabinetto di sicurezza e alle 19 tutto il governo. Secondo fonti israeliane, gli incontri riguarderanno il via libera all'accordo sul rilascio degli ostaggi.
"Decisioni difficili e importanti" sono state preannunciate dal ministro della Difesa, Yoav Gallant. "Procediamo passo dopo passo verso la sconfitta totale di Hamas e ci avviciniamo a riportare gli ostaggi a casa - ha detto - Penso che nei prossimi giorni dovremo tutti prendere decisioni difficili e importanti".
"Non c'è stato un solo momento durante questa campagna, in questi 45 giorni, in cui non ho pensato agli ostaggi", ha aggiunto, intervenendo - ha evidenziato - dopo un briefing con gli ufficiali della Divisione Gaza nel sud di Israele, mentre si attende la riunione del governo israeliano e si rincorrono le voci su un accordo che potrebbe portare alla liberazione di ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza dal terribile attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele.
La Cnn, citando due fonti israeliane, ha riferito che sia Israele che Hamas stanno ancora lavorando sui nomi delle persone che potrebbero essere rilasciate nell'ambito dell'accordo. La tv americana ricorda che il nome di ogni prigioniero palestinese che sarà scarcerato dalle prigioni israeliane dovrà essere prima approvato dal gabinetto di guerra israeliano e poi dall'intero governo. Entro 24 ore da un'eventuale decisione dell'esecutivo di rilasciare dei detenuti si potrà in teoria ricorrere alla Corte Suprema. Non tutti i 237 ostaggi presi in Israele il 7 ottobre sono nelle mani di Hamas. Alcuni sono tenuti dalla Jihad Islamica e da altre fazioni palestinesi.
Il ruolo del Qatar
Il Qatar si dice "molto ottimista" sulla possibilità di arrivare ad un accordo per il rilascio di ostaggi rapiti da Hamas. "Stiamo lavorando verso la realizzazione di un accordo e siamo ora al punto più vicino mai raggiunto per un'intesa. Siamo molto ottimisti, siamo molto speranzosi, ma vogliamo anche fortemente che la mediazione riesca a raggiungere una tregua umanitaria", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Majed al Ansari, secondo quanto reso noto su X dal dicastero.
Le notizie arrivano dopo che su Telegram il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ha fatto sapere che "siamo vicini a un accordo su una tregua". Hamas, nell'ambito del possibile accordo con Israele, ha manifestato la disponibilità a rilasciare 40 minori e 13 donne tenuti in ostaggio. Lo ha riferito una fonte politica al Jerusalem Post, precisando che il cessate il fuoco tra Israele e Hamas durerà cinque giorni.
Media: "Ucciso vice comandante Hamas in Libano"
E' stato ucciso il numero due del braccio armato di Hamas in Libano. Lo riporta il Jerusalem Post che rilancia notizie di Maariv riferendosi alle persone uccise in un attacco contro un'auto nei pressi di Tiro.
In precedenza l'agenzia libanese Nna aveva riferito di un attacco aereo israeliano contro un veicolo lungo una strada tra Chaaitiyeh e Qlaileh, nel sud del Libano, e dell'uccisione dei quattro passeggeri a bordo.
Jabaliya assediata
Ne frattempo le Forze di difesa israeliana (Idf) hanno accerchiato il campo profughi palestinese di Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza. L'operazione viene condotta dalla 162esima Divisione, spiega l'Idf, affermando che si sta preparando il campo di battaglia e prendendo di mira obiettivi terroristici con il sostegno di aerei da combattimento e di droni. Durante l'operazione, spiega l'Idf in una nota, i militari israeliani hanno ''distrutto gli ingressi di tre tunnel nella zona di Jabaliya dove i terroristi si erano nascosti''.
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