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Israele intensifica attacchi su Gaza, bombe su Khan Younis: quasi 200 morti in 24 ore

Israele intensifica attacchi su Gaza, bombe su Khan Younis: quasi 200 morti in 24 ore

Israele intensifica gli attacchi su Gaza. Intensi colpi di carri armati e bombardamenti aerei hanno colpito la scorsa notte e questa mattina Khan Yunis. Raid aerei sono stati effettuati anche sul campo di Nuseirat, nel centro di Gaza, secondo medici e giornalisti palestinesi. Le forze israeliane hanno colpito Khan Younis in preparazione di un'ulteriore avanzata nella principale città meridionale, conquistata in parte all'inizio di dicembre. Le autorità di Gaza hanno confermato l'uccisione di 187 palestinesi nei raid israeliani sulla Striscia nelle ultime 24 ore, e aggiornato il totale delle vittime palestinesi a 21.507 morti

Secondo quanto annuncito dalle Forze di difesa israeliane l''aviazione e la marina israeliane hanno colpito nelle scorse ore cellule terroristiche e infrastrutture in tutta la Striscia di Gaza. Nella città di Gaza nel corso della giornata di ieri decine di terroristi "sono state eliminate" in diversi scontri, con l'assistenza dell'aviazione. Le truppe hanno anche distrutto due edifici utilizzati da Hamas a Beit Lahiya, nel nord di Gaza, confiscando grandi quantità di attrezzature militari, tra cui bombe, armi e apparecchiature per le comunicazioni.

Hamas: "Non vogliamo un'altra tregua temporanea"

Non ci sono stati colloqui relativi ad un accordo sugli ostaggi in cambio di un'altra tregua temporanea. A dichiararlo, parlando con Al Jazeera, è stato Osama Hamdan, esponente di Hamas in Libano, secondo il quale Hamas avrebbe informato i mediatori che la priorità del gruppo riguarda un cessate il fuoco permanente e che al momento non si parla di rilasciare ostaggi prima che i combattimenti cessino. Secondo Hamdan, Israele avrebbe fatto trapelare false informazioni al fine di respingere le crescenti pressioni interne sul governo per un accordo sugli ostaggi. A riferirne è il Times of Israel.

Intanto il vice segretario generale delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari, Martin Griffiths, lancia un appello per un aumento "urgente" degli aiuti destinati alla popolazione di Gaza a fronte di un nuovo "esodo di massa" verso il valico di Rafah, tra l'Egitto e il sud della Striscia.

Gli operatori umanitari dell'Onu stimano in circa 100mila il numero degli sfollati arrivati a Rafah negli ultimi giorni, e temono l'ulteriore peggioramento delle già "terribili condizioni nella zona". "Una popolazione traumatizzata ed esausta" viene "stipata all'interno di una porzione di terra sempre più piccola", ha denunciato Griffiths. "Pensate che portare aiuti a Gaza sia facile? Ricredetevii", ha scritto venerdì il rappresentante delle Nazioni Unite in un post su X, in cui ha elencato gli ostacoli che devono affrontare gli operatori umanitari nella Striscia di Gaza. "Tre livelli di ispezione prima che i camion possano entrare", punti di ingresso insufficienti, "bombardamenti costanti", scarse comunicazioni e strade danneggiate sono alcuni degli ostacoli che frenano la consegna degli aiuti umanitari in una regione dove "gli operatori umanitari vengono a loro volta cacciati e uccisi" e in cui “i rifugi hanno superato da tempo la loro capacità massima". "E' una situazione impossibile per la popolazione di Gaza e per coloro che cercano di aiutarla. I combattimenti devono finire", ha insistito Griffiths.

Secondo i dati delle Nazioni Unite, circa 1,9 milioni di abitanti di Gaza, pari all'85% della popolazione dell'enclave, sono sfollati dalla ripresa del conflitto tra Israele e il Movimento di Resistenza Islamica (Hamas) il 7 ottobre.

14 palestinesi in campo profughi di Jalazone, in Cisgiordania

Le forze israeliane hanno arrestato 14 palestinesi nel campo profughi di Jalazone, a nord di Ramallah, in Cisgiordania, nel corso di un raid iniziato alle prime ore di oggi. A riferirne è Al Jazeera.

Amministrazione Biden approva vendite per 150 milioni in attrezzature militari a Israele

L'amministrazione Biden ha aggirato il Congresso per approvare una vendita di quasi 150 milioni di dollari in attrezzature militari a Israele per la seconda volta dall'inizio del mese. Il segretario di Stato Antony Blinken ha informato il Congresso di aver preso una decisione in urgenza per approvare immediatamente il trasferimento di "articoli ausiliari da 155 mm, tra cui spolette e inneschi che rendono funzionali i proiettili da 155 mm", ha reso noto un portavoce del Dipartimento di Stato.

"Data l'urgenza delle esigenze difensive di Israele, il Segretario ha notificato al Congresso di aver esercitato la sua autorità delegata per determinare l'esistenza di un'emergenza che richiedesse l'approvazione immediata del trasferimento", ha aggiunto, ricordando che questi articoli sono stati aggiunti ai precedenti, e "hanno aumentato il valore totale della vendita a 147,5 milioni di dollari". A riferirne è la Cnn.

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