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25 Gennaio 2024 - 16:44
Continuano i bombardamenti di Israele contro Hamas nella Striscia di Gaza. Secondo le ultime news sulla guerra di oggi, 25 gennaio 2024, almeno 20 palestinesi sono stati uccisi in un raid che ha colpito la folla in attesa di ricevere aiuti umanitari a Gaza City. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani è oggi in Israele e a Ramallah.
Uccisi 20 palestinesi in fila per aiuti
Venti palestinesi sono stati uccisi e almeno altri 150 sono rimasti feriti dalle Forze di difesa israeliane che, secondo quanto riporta l'emittente al-Jazeera, hanno colpito persone in attesa di ricevere aiuti umanitari a Gaza City. L'emittente riferisce che l'attacco è avvenuto in piazza Kuwait, nel quartiere di Zeitoun a est di Gaza City nel nord dell'enclave. Il portavoce del ministero della Sanità della Striscia di Gaza, Ashraf al-Qudra, ha parlato di un massacro di ''bocche affamate''. Il rischio è che il numero delle vittime aumenti perché molti feriti sono gravi e sono stati portati presso l'ospedale Al-Shifa, che è senza forniture mediche e ha solo pochi medici che lavorano, ha detto al-Qudra. Il portavoce della protezione civile Mahmoud Basal ha riferito delle difficoltà incontrate dai soccorritori per raggiungere la scena perché i militari israeliani lo hanno ostacolato.
Almeno una persona è rimasta uccisa e altre ferite quando un aereo da guerra israeliano ha bombardato all'alba un condominio a Rafah. Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese Wafa, citando fonti locali. Il raid ha avuto luogo nel quartiere di Tal as-Sultan, a ovest di Rafah, che ospita oltre 1,3 milioni di palestinesi che vivono in condizioni di sovraffollamento.
Decine di "terroristi" sono stati invece uccisi nel quartiere di al-Amal, a Khan Yunis, mentre proseguono le operazioni militari nella seconda città più grande dell'enclave palestinese.
Tajani vede Herzog e Abbas
Tajani ha iniziato questa mattina la sua missione con un incontro con il presidente della Repubblica di Israele Isaac Herzog. Nel corso dell’incontro con il capo dello Stato Tajani ha espresso ancora una volta la sua indignazione per l’attacco di Hamas del 7 ottobre alla popolazione civile israeliana attorno a Gaza e ha confermato la richiesta del governo italiano a quello israeliano di tutelare in ogni modo le vite dei civili palestinesi durante le operazioni militari. “Sosteniamo con forza le azioni del governo israeliano contro le organizzazioni terroristiche e parallelamente vogliamo affrontare con i nostri amici israeliani la preparazione per un ritorno al confronto politico e diplomatico. Dopo le operazioni militari a Gaza bisognerà individuare immediatamente un percorso politico per evitare che gli attuali scontri possano ripetersi e allargarsi ad altri conflitti nella regione. Ma bisognerà anche avviare il percorso politico che inevitabilmente dovrà portare a una formula indirizzata alla soluzione del 2 popoli, 2 Stati”. Dopo il colloquio, accompagnato da lui, ha incontrato alcuni famigliari degli ostaggi tenuti a Gaza dal 7 ottobre scorso.
Tajani ha quindi incontrato il ministro degli Esteri Israel Katz e il membro del “gabinetto di guerra” Benny Gantz. "Con il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz abbiamo concordato di rafforzare iniziative umanitarie congiunte. L'Italia è in prima fila nell’assistenza alla popolazione palestinese. Pronti a curare in Italia 100 bambini di Gaza. Emozionante incontro con familiari ostaggi israeliani", ha detto il titolare della Farnesina.
"Ho incontrato il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, un vero amico di Israele. Il mio messaggio principale per lui è stato che non abbiamo altra scelta che completare la nostra missione a Gaza: riportare a casa tutti gli ostaggi e neutralizzare Hamas. Ho richiesto il suo intervento nei confronti del governo libanese per cacciare Hezbollah dal Libano meridionale, altrimenti il Libano dovrà affrontare un colpo devastante dal quale non si riprenderà", ha scritto dal canto suo Katz sul social X.
Il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha poi incontrato a Ramallah il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas e il ministro degli Esteri al-Maliki. Lo ha scritto in un tweet lo stesso Tajani sottolineando che ''l'Italia è protagonista di pace a Gaza''. Il titolare della Farnesina ha ribadito che ''la soluzione a due Stati è l'unica possibile'' e che ''Hamas non è la Palestina''. L'impegno, ha spiegato, è quello di lavorare ''con Autorità Palestinese per rafforzarne le istituzioni e per fornire supporto alla popolazione civile''.
Negoziati tregua, a che punto siamo
Israele non chiede più alla leadership di Hamas di lasciare la Striscia di Gaza nei negoziati per il cessate il fuoco. Lo ha riferito il quotidiano del Qatar Al-Araby Al Jadeed. Fonti egiziane hanno riferito inoltre al giornale che i colloqui per un accordo sono a un punto critico a causa della richiesta di Hamas di garantire che venga concordata una fine permanente dei combattimenti.
Cisgiordania
Ci sono stati violenti scontri durante la notte tra le forze israeliane e i combattenti palestinesi nella città di Jenin, in Cisgiordania. Lo riferiscono i media locali. Le forze israeliane hanno fatto irruzione in vari quartieri della città e hanno arrestato un palestinese.
L’agenzia di stampa statale palestinese Wafa riferisce che le forze israeliane hanno anche distrutto monumenti ai palestinesi caduti. Filmati condivisi dai media locali mostrano le strade della città distrutte dai bulldozer militari israeliani. Durante gli scontri, i combattenti palestinesi hanno preso di mira le forze israeliane con ordigni esplosivi e colpi di arma da fuoco, riferisce l'agenzia di stampa Shehab.
Nel corso di un'operazione israeliana a Bir al-Basha, località poco distante da Jeni, è stato ucciso un sospetto militante delle Brigate al-Qassam, il braccio armato di Hamas. La vittima, ha precisato l'agenzia di stampa palestinese Wafa, si chiamava Wissam Walid Khashan e nel corso dell'operazione è stato arrestato il fratello. Le Brigate al-Qassam hanno confermato che l'uomo era un loro operativo, annunciando la sua morte da "martire" durante "uno scontro con l'esercito di occupazione".
Onu: Houthi hanno ordinato a personale Usa e Gb di lasciare lo Yemen
Le Nazioni Unite hanno confermato che i ribelli yemeniti Houthi hanno ordinato al personale americano e britannico delle Nazioni Unite con sede nella capitale Sana'a di lasciare il paese entro un mese, a causa dei bombardamenti in risposta agli attacchi contro le imbarcazioni nel Mar Rosso. Il portavoce del Segretariato generale dell'Onu Stéphane Dujarric ha dichiarato in una conferenza stampa di aver "ricevuto comunicazioni dalle autorità de facto" che chiedevano la partenza dalle aree del Paese sotto controllo, che comprende Sana'a e altre zone nel nord e nell'ovest. "Qualsiasi richiesta sul personale delle Nazioni Unite basata esclusivamente sulla sua nazionalità è incompatibile con il quadro giuridico dell'Onu", ha detto il portavoce prima di aggiungere che questa misura "ostacola" anche la capacità dell'organizzazione di adempiere al mandato di sostegno al popolo yemenita.
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