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02 Ottobre 2017 - 17:05
Il 64enne Stephen Paddock dalla sua camera d'albergo ha iniziato a sparare sulla folla che assisteva al "Route 91 Harvest Festival". L'uomo ucciso dalla polizia, l'Isis ha rivendicato la strage, ipotesi lupo solitario
Strage a Las Vegas. Durante il 'Route 91 Harvest Festival' dedicato alla musica country, una persona ha iniziato a sparare dalla finestra di un hotel sul pubblico presente alla manifestazione, vicino al Mandalay Bay Casinò, provocando almeno 58 morti e 500 feriti, ha reso noto la polizia. L'Is ha rivendicato l'attacco.
"Tra le vittime ci sono anche degli agenti", ha detto lo sceriffo di Las Vegas, Joseph Lombardo. L'assalitore - il 64enne Stephen Paddock residente a Mesquite, in Nevada - è morto, ha aggiunto. Paddock si è infatti suicidato prima dell'irruzione della polizia nella stanza d'albergo posta al 32esimo piano del Mandalay Bay Hotel dalla quale ha aperto il fuoco, spiega ancora la polizia di Las Vegas, affermando che quando gli agenti delle squadre Swat sono entrate "nella stanza il sospetto era morto". "Il sospetto - ha confermato Lombardo - si è suicidato nella stanza d'albergo dove aveva dieci fucili".
Paddock era arrivato in hotel il 28 settembre scorso. Al momento gli inquirenti "non sanno se l'uomo ha impedito al personale di entrare nella stanza" dove nascondeva l'arsenale.
ISIS RIVENDICA - Il sedicente Stato Islamico (Is) ha intanto rivendicato la responsabilità dell'attacco. A riportarlo l'emittente al-Jazeera. Secondo quanto riporta l'agenzia di propaganda Amaq citando una fonte di sicurezza dell'Is, inoltre, ''l'esecutore è un soldato dello Stato islamico'' che ha agito ''rispondendo alla richiesta di colpire i Paesi della coalizione''. Il riferimento è alla coalizione militare internazionale a guida Usa impegnata a combattere il gruppo jihadista. In un secondo comunicato l'Is sostiene che l'assalitore si era ''convertito all'Islam diversi mesi fa''.
LA COMPAGNA - Le autorità hanno poi reso noto in un tweet di "non ritenere che ci siano altri assalitori". Ma la polizia ha rintracciato la compagna dell'uomo: una donna asiatica che si chiama Marilou Danley, ha detto il capo della polizia di Las Vegas, confermando anche l'identità dell'uomo. La donna avrebbe passaporto australiano. A dirlo, due giornali australiani, The Australian e The Courier-Mail, che spiegano che la 62enne viveva sulla Gold Coast nel Queensland fino a quando si è trasferita una ventina di anni fa negli Stati Uniti. "Non posso rilasciare nessuna dichiarazione al momento", ha dichiarato una delle sorelle della donna alla stampa locale mentre dal governo australiano non arriva nessun commento.
La polizia "al momento" ritiene che Danley non sia coinvolta nel massacro: "Le abbiamo parlato e crediamo, allo stato attuale, che non sia coinvolta. Ma ovviamente l'inchiesta va avanti", ha spiegato Lombardo. "Non era con Paddock al momento in cui ha preso la stanza in albergo", ha poi aggiunto, sottolineando che l'uomo stava utilizzando documenti della donna.
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