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07 Luglio 2015 - 18:12
La road map dell'economista Darvas: un accordo politico oggi e intesa tecnica entro sabato, poi la Bce ridarà ossigeno in extremis al sistema
ATENE. È allarme per il settore bancario in Grecia: a corto di liquidità, gli istituti possono sopravvivere «fino a sabato». È l'opinione espressa all'Adnkronos da Zsolt Darvas, analista del think tank economico Bruegel di Bruxelles: «La situazione è estremamente critica, il cash delle banche elleniche si sta esaurendo». «La carenza di banconote da 10 e 20 euro sta creando problemi alla popolazione che non può neanche ritirare i 60 euro del tetto massimo previsto ma solo 50 euro al giorno», dice l'economista.
Vista la situazione, prosegue Darvas, «con la decisione di ieri della Bce di mantenere aperto il fondo Ela di emergenza ma senza alzarne il tetto e in più elevando il collaterale, la liquidità degli istituti ellenici, secondo i dati circolati, basterà fino alla fine di questa settimana, fino a sabato». È alla luce di questa situazione «molto critica - insiste l'economista esperto del settore - che mi aspetto stasera una dichiarazione congiunta dei leader della zona euro, un accordo politico di massima, da finalizzare entro sabato con l'intesa tecnica».
«Non dovrebbe essere difficile chiudere un accordo» sottolinea l'analista, indicando la tabella di marcia più probabile: «Accordo politico oggi, accordo tecnico entro sabato, dopodiché la prossima settimana la Bce alzerà, ma di poco, l'Ela ridando ossigeno in extremis al sistema che diversamente collasserebbe ma resterà in atto il controllo sui capitali per molto tempo, magari verrà allentato, con i controlli limitati ai pagamenti all'estero, ma non rimosso».
Una misura prudenziale quella di mantenere la stretta sui flussi di capitali per evitare le temute fughe di contanti all'estero, un rischio sempre presente. Darvas cita i casi di Islanda e Cipro. «Nel caso dell'Islanda - ricorda - si disse che il controllo dei capitali imposto nel 2008 sarebbe durato qualche settimana e invece andò avanti per 6 anni; nel caso di Cipro si era parlato di un periodo breve e invece, varato nel 2013, è oggi ancora in atto seppur in misura blanda».
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