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Il clan degli Scissionisti si ricompatta
14 Agosto 2024 - 22:46
Elio Amato
NAPOLI. Ferragosto a dir poco movimentato negli ambienti della criminalità organizzata napoletana. A pochi giorni di distanza dalla scarcerazione anticipata ottenuta da Nicola Rullo, capozona dei Contini all’Arenaccia, è adesso il turno di un altro pezzo da novanta della camorra partenopea. Quasi in simultanea è infatti tornato completamente a piede libero anche Elio Amato, 56enne fratello di Raffaele Amato “”a vecchiarella”, fondatore del clan degli Scissionisti insieme al genero Cesare Pagano. Elio Amato è passato così in un colpo solo dal 41bis nel penitenziario milanese di Opera alla totale scarcerazione. Il ras secondiglianese ha infatti finito di scontare la pena alla quale era stato condannato - 17 anni di reclusione - per la sua partecipazione in qualità di capo e promotore al clan degli Scissionisti.
La notizia non è passata inosservata agli occhi e alle orecchie degli inquirenti antimafia, che adesso osservano con una certa preoccupazione le eventuali mosse del clan Amato-Pagano, la sanguinaria cosca che nel 2004 aveva dichiarato guerra ai Di Lauro dando il via alla prima faida di Scampia e Secondigliano. Nonostante le centinaia di arresti subiti negli anni e i pentimenti eccellenti, il clan degli Scissionisti, conosciuti anche come “spagnoli”, annovera ancora oggi diversi “luogotenenti” e decine di affiliati tra la periferia nord di Napoli e l’hinterland, in particolare a Melito, Mugnano, Arzano e Marano. Il rischio a questo punto è che la cosca, con la scarcerazione eccellente di Elio Amato, possa decidere di alzare nuovamente il tiro, provando a conquistare nuovi spazi di potere criminale, soprattutto per quel che concerne il traffico e lo spaccio di stupefacenti, storico core business degli Scissionisti. L’ultima cattura di Elio Amato risaliva all’ormai lontano luglio del 2010, pochi giorni dopo l’arresto del boss Cesare Pagano. Elio Amato, fratello del capoclan Raffaele, venne stanato insieme suo nipote Marco Liguori, altro esponente di spicco della cosca, poi nuovamente arrestato un paio di anni fa nell’ambito dell’ennesima inchiesta sui nuovi affari degli Amato-Pagano. Elio Amato può essere a tutti gli effetti ritenuto un boss per diritto di parentela, visti i suoi legami familiari. Si nascondeva in provincia, precisamente a Villaricca.
Arrestato il più potente fratello Raffaele Amato, l’8 luglio era arrivato così l’ultimo giorno di libertà anche per il cognato Cesare Pagano. Tanto influente sul traffico della droga a Napoli Nord che, alla fine della guerra tra i Di Lauro e gli Scissionisti, questi ultimi, vincenti, ribattezzarono il clan come Amato-Pagano. Circostanza alquanto singolare: sia il boss Pagano sia il presunto ras Liguori, al momento dell’arresto, indossavano magliette con l’immagine dell’attore Steve Mc Queen, protagonista sul grande schermo di clamorose evasioni. Tornando invece a Elio Amato, sul suo conto ha spesso riferito il collaboratore di giustizia Carmine Cerrato, che nel 2014 lo indicava come uno dei massimi responsabilità della contabilità del clan, soprattutto quella relativa ai narcotraffici.
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