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12 Luglio 2015 - 22:27
Documento dell'Eurogruppo: alcuni progetti di legge devono avere il placet dell'ex Troika prima che del Parlamento. Tsipras: condizioni umilianti e disastrose. Trattative e scontri, l'Europa divisa su Atene. La palla passa ai capi di Stato e di Governo
BRUXELLES. Negoziati sulla Grecia al rush finale. Nel corso della riunione dell'Eurogruppo di oggi «abbiamo fatto molta strada e risolto molti punti, ma ci sono ancora alcuni grandi temi da affrontare. Ora informeremo i leader in modo che possano discutere e, speriamo, decidere». Lo ha detto il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem. Ma l'Eurogruppo ha dato un ultimatum alla Grecia con un documento in cui pone un'alternativa secca: «Riforme entro il 15 luglio» e l'impegno di Atene a che l'ex Troika possa dare il suo placet ad alcuni progetti di legge prima di sottoporli al Parlamento. Se Atene non accetterà, allora sarà il default con la conseguente uscita dall'euro. Il documento dei 19 ministri delle Finanze dell'area euro passa ora ai capi di Stato e di Governo e prende in esame «un possibile programma con bisogni finanziari tra 82-86 miliardi». A questo punto i margini per trattare appaiono sempre più stretti, anche perché Tsipras ha fatto sapere che le condizioni poste dall'Eurogruppo sono «umilianti e disastrose». Ma l'Europa resta divisa. La Grecia, ha detto il ministro finlandese delle Finanze Alexander Stubb, deve approvare le principali riforme proposte dal governo entro mercoledì prossimo 15 luglio. Stubb, al termine dell'Eurogruppo a Bruxelles, ha spiegato che nel corso della riunione i ministri delle Finanze dell'area euro hanno concordato «estese condizionalità» per dare il via libera all'avvio dei negoziati per un terzo programma di aiuti alla Grecia. Se non si trovasse un accordo, il rischio di turbolenze finanziare gravi verso i Paesi deboli dell'Europa del Sud, a cominciare da Spagna, Portogallo e Italia, potrebbe essere forte.
Il ministro finlandese ha indicato quattro punti principali, fra cui Iva, pensioni e privatizzazioni, che dovranno essere approvati dal governo e dal parlamento greci. Il ministro austriaco, Joerg Schelling, invece, ha detto che il parlamento greco deve approvare lunedì le condizioni concordate all'Eurogruppo.
Il ministro belga delle Finanze, Johan Van Overtveldt, ha detto che le proposte di riforme e gli impegni di attuazione presentati dal governo greco «erano insufficienti. Abbiamo aggiunto alcune condizioni e abbiamo raggiunto un accordo sul 90% delle questioni aperte. Ora spetta ai leader risolvere il resto».
«Possiamo raggiungere un accordo, se tutte le parti lo vogliono» ha detto il premier greco, Alexis Tsipras, arrivando alla riunione dell'Eurosummit che «continuerà fino a quando non concluderemo i colloqui sulla Grecia» ha spiegato il presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk, mentre è stato cancellato il previsto vertice Ue a 28. Tsipras si è detto «pronto per un compromesso onesto. Lo dobbiamo ai cittadini europei che vogliono un'Europa unita e non divisa».
«Combatterò fino all'ultimo millisecondo per un accordo e spero che avremo un accordo» ha dichiarato il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker.
Ma la cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha avvertito ancora una volta che nelle trattative sulla Grecia «la situazione è estremamente difficile, da una parte c'è un peggioramento dell'economia», ma «si è anche perso il valore più importante, che è la fiducia». «I nervi sono tesi e i negoziati saranno duri ma non ci sarà un accordo a qualunque costo - ha aggiunto Merkel - Dobbiamo essere sicuri che sia per la Grecia che per la zona euro nel suo insieme che i vantaggi superino gli svantaggi nella decisione se avviare i negoziati».
Il presidente francese, Francois Hollande, ha assicurato che «la Francia farà di tutto per arrivare a un accordo stasera, permettendo alla Grecia di rimanere nell'area euro, se tutte le condizioni sono soddisfatte, e all'area euro di avanzare». «Non esiste una Grexit provvisoria, o c'è una Grexit o non c'è», ha messo in chiaro il presidente francese.
«La situazione è molto complicata, ma siamo tutti impegnati a trovare un accordo, che deve riguardare la Grecia ma soprattutto l'Europa - ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, arrivando all'Eurosummit - Noi facciamo di tutto perché si raggiunga un accordo, rispetto al punto di partenza ormai siamo molto vicini». Ed ha precisato: «Non voglio dire che siamo ai dettagli, perché non sono dettagli, ma le distanze si sono avvicinate di gran lunga».
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