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Il caso

Maradona, processo sulla morte: testimoni in aula

Oggi verranno sentiti gli agenti di polizia accorsi a casa del calciatore appena arrivata la notizia della sua morte

Maradona, processo sulla morte: testimoni in aula

Un murales dedicato a Maradona

Iniziano oggi le udienze ai testimoni nel processo per la morte di Diego Armando Maradona. Oggi verranno sentiti gli agenti di polizia accorsi a casa del calciatore appena arrivata la notizia della sua morte. La procura, come riportato dal quotidiano "Infobae", punta a raccogliere informazioni dettagliate su possibili negligenze nella gestione della salute di Maradona.

Contrariamente a quanto anticipato da diversi media, i familiari dell'ex calciatore, tra cui le figlie Dalma, Giannina, Jana e Diego Junior, non verranno ascoltati in questa fase. Né saranno convocati amici intimi o il dottor Collin Campbell, vicino di casa di Maradona e uno dei primi a testimoniare la scena del decesso. Oggi, a testimoniare, saranno invece l'ufficiale di polizia Lucas Farias e i commissari Lucas Rodrigo Borge e Leonardo Mendoza, i primi agenti a entrare nell'abitazione di Maradona. Le loro dichiarazioni sono considerate fondamentali dalla procura, che spera possano chiarire le condizioni del corpo nelle prime ore dopo la morte.

Il processo, che si preannuncia lungo e complesso con circa 90 testimoni convocati, esaminerà vari materiali, tra cui le trascrizioni del codice rosso del giorno, il video dell'ingresso nella casa di Maradona e quello dell'autopsia. Quest'ultima ha rivelato che Maradona è deceduto a causa di "insufficienza cardiaca acuta, con edema polmonare acuto", causato da "una miocardiopatia dilatata". Sarà anche valutata la possibilità che l'abitazione dove il campione ha trascorso gli ultimi mesi fosse idonea per un ricovero domiciliare e verrà fatta una revisione delle sue condizioni cliniche negli ultimi vent'anni.

Due degli otto imputati, il neurochirurgo Leopoldo Luciano Luque e la psichiatra Agustina Cosachov, hanno scelto di non partecipare alle prossime udienze. Gli altri imputati - lo psicologo Carlos Angel Diaz, la rappresentante farmaceutica Nancy Edith Forlini, l'infermiere Ricardo Omar Almiron e il suo superiore Mariano Perroni, oltre al medico clinico Pedro Pablo di Spagna - si presenteranno in aula. La procura sostiene che tutti loro non abbiano adottato le misure adeguate per prevenire azioni e omissioni che avrebbero potuto salvare la vita di Maradona, accusandoli di un "omicidio con eventuale dolo", reato punibile con pene da 8 a 25 anni di reclusione.

Durante la prima udienza, il procuratore Patricio Ferrari ha descritto il contesto critico in cui si trovava Maradona al momento della morte, mostrando in aula una foto del campione steso sul letto, visibilmente in sovrappeso. «Chiunque dica che non si è reso conto delle condizioni di Diego mente spudoratamente», ha affermato il magistrato, sottolineando l'evidente stato di salute dell'ex calciatore. Tra il pubblico, le figlie e l'ultima compagna di Maradona hanno visibilmente lottato per trattenere le lacrime.

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