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LETTERA AI LETTORI

I nodi arrivano al pettine:
immutato il coro europeo

Gli europei, con le solite eccezioni, continuano a sostenere Zelensky

I nodi arrivano al pettine:immutato il coro europeo

Cari amici lettori, tanto tuonò che piovve. L’incontro fra Trump e Putin in Alaska dovrebbe aprire una nuova fase nella vicenda Ucraina. Sta accadendo, in realtà, ciò che s’immaginava all’arrivo di Trump. L’Ucraina non può vincere la guerra e, contrariamente a quello che immaginavano i fautori di Zelensky, la Russia non intende arrivare alla pace se non vengono soddisfatte le ragioni dei russofoni delle regioni orientali e sudorientali. Il coro europeo non è cambiato. Aumentano gli Stati che hanno riconosciuto uno stato palestinese che non si sa dove sia, non si da quale popolo sia abitato e, infine, non si sa da chi sia governato.

Gli europei, con le solite eccezioni, continuano a sostenere Zelensky, proponendosi addirittura di comprare le armi americane per rifornire il governo di Minsk. Ieri sera, mentre cenavo, ho visto parte del dibattito in corso sul canale cinquantuno. Con mia meraviglia, un esponente dell’opposizione appariva più propenso a una fine della guerra, mentre quelli di Fratelli d’Italia sembravano favorevoli alla sua prosecuzione. Mi sa che dovrò passare all’opposizione, perché continuare a finanziare Zelensky con i soldi dei cittadini europei, compresi i miei, mi sembra pura follia. Secondo me, è ovvio che dall’incontro in Alaska partirà la strada perché le armi tacciano. Non ci sarà Zelensky, già a suo tempo cacciato dalla Casa Bianca, non ci sarà l’Europa, come Macron fu tenuto fuori dal colloquio in Vaticano.

Anche se il coro politicamente corretto sostiene il contrario, Europa e Ucraina sono praticamente comparse sulla scena internazionale, anche se spesso corrono al proscenio per inserire nello spettacolo una battuta. Gli Stati Uniti non possono distrarsi, debbono tenere sott’occhio lo scacchiere asiatico: la Cina è vicina, già Mussolini in epoca non sospetta prevedeva il “pericolo giallo”, che ora minaccia pesantemente Taiwan e dilaga in Africa. La Cina, in verità, mi sembra molto più pericolosa, oltreché molto diversa, rispetto alla Russia. Quanto alla guerra di Gaza, l’operazione decisa da Bibi ha, in sostanza, il consenso del governo Trump e andrà avanti, checché ne pensi l’Europa pro pal.

Non è detto che riesca, ma se si vuole eliminare Hamas, non c’è altra soluzione, perché è chiaro che i terroristi non deporranno mai le armi né libereranno gli ostaggi. Moriranno altri civili palestinesi? Certo, ma ai terroristi questo non dispiace per niente, perché otterranno ancor più sostegno morale dagli ingenui occidentali. Costoro, infatti, non riescono a capire che non saranno mai gli israeliani a imporre all’Europa l’Antico Testamento e la Torah, mentre gli Hamas potrebbero essere l’avanguardia dell’esercito musulmano che ci imporrà il Corano e la Sharia. In ogni modo, l’Europa non può fare altro che chiacchiere. Solo a noi europei può far danni e li fa, senza mai sbagliarsi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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