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Medio Oriente

Esplosioni a Doha, Israele conferma: «Raid di precisione contro leadership di Hamas»

Media: ok di Trump prima del raid. Il Qatar condanna con fermezza l'attacco. Tel Aviv intanto dice sì a proposta di accordo di Trump su Gaza. Idf ordina di evacuare la Striscia: «Agiremo con maggiore forza»

Esplosioni a Doha, Israele conferma: «Raid di precisione contro leadership di Hamas»

Diverse esplosioni sono state registrate a Doha, nel quartiere di Katara. Lo riporta l'emittente Sky News Arabia diffondendo immagini di colonne di fumo che si alzano dalla capitale del Qatar. Mentre testimoni parlano di almeno otto esplosioni, Israele conferma intanto di aver condotto un raid contro "gli alti leader" di Hamas presenti a Doha. "Le forze di difesa israeliane e l'agenzia di sicurezza Isa hanno condotto un raid di precisione contro la leadership di Hamas", si legge nella nota delle Idf.

"Per anni - si legge ancora -, hanno guidato le operazioni dell'organizzazione terroristica, sono direttamente responsabili del massacro brutale del 7 ottobre e hanno orchestrato e condotto la guerra contro lo Stato di Israele".

Le Idf e lo Shin Bet (il servizio segreto interno) "continueranno ad agire con determinazione per sconfiggere Hamas, responsabile del massacro del 7 ottobre", continua la nota che parla di raid, condotto con l'Aeronautica, contro "la top leadership del movimento terroristico". Prima dell'attacco, assicurano le Idf, "sono state prese misure per minimizzare i danni alle persone non coinvolte, anche con l'uso di armi precisione e di informazioni di intelligence aggiuntive".

Obiettivi del raid, secondo i media arabi, il capo negoziatore di Hamas nonché leader dell'ufficio politico a Gaza, Khalil al-Hayya, e il leader di Hamas in Cisgiordania nonché membro dell'ufficio politico, Zaher al-Jabarin. Al Arabiya sostiene che anche Khaled Meshaal fosse presente alla riunione.

Israele dice sì a proposta di accordo di Trump

Israele ha intanto detto sì alla proposta di accordo di Trump per porre fine alla guerra. A dichiararlo, durante un incontro con il primo ministro croato Andrej Plenković, è stato il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar secondo il quale il suo Paese intende porre fine alla guerra a Gaza sulla base della proposta avanzata dal presidente degli Stati Uniti e secondo i principi stabiliti dal gabinetto di sicurezza israeliano.

L'ordine di evacuazione immediato da Gaza City, il primo su larga scala

Israele ha ordinato stamattina l'evacuazione immediata di tutti i residenti di Gaza City, in vista di una grande operazione di terra contro Hamas. "Le Idf sono determinate a sconfiggere Hamas e opereranno nella zona di Gaza City con grande forza, proprio come hanno fatto in tutta la Striscia", ha scritto su X il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba delle Forze di difesa israeliane.

L'ordine di evacuazione è il primo su larga scala per tutta la città di Gaza, i precedenti avvertimenti riguardavano solo edifici specifici e le aree circostanti.

Idf: "Agiremo con maggiore forza"

L'esercito israeliano ha dichiarato che agirà con "maggiore forza" a Gaza City. In una dichiarazione pubblicata su X, il colonnello dell'Idf Avichay Adraee ha scritto, dopo che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha intimato ai residenti del più grande centro urbano della Striscia di Gaza di andarsene: "A tutti i residenti di Gaza City, le forze di difesa sono determinate a sconfiggere Hamas e agiranno con maggiore forza nell'area di Gaza City. Evacuare immediatamente attraverso l'asse Al-Rashid".

"Abbiamo abbattuto 50 torri terroristiche in due giorni, e questo è solo l'inizio della potente operazione di terra per prendere il controllo di Gaza City. Agli abitanti di Gaza City dico: siete stati avvertiti, andatevene subito", aveva dichiarato ieri Netanyahu.

Fonti Gaza: 5 grattacieli distrutti dall'Idf nelle ultimi 3 giorni

Negli ultimi tre giorni, cinque grattacieli sono stati distrutti dall'esercito israeliano a Gaza City. Lo rende noto la Protezione civile della Striscia controllata da Hamas, secondo cui, gli edifici, la maggior parte dei quali di 10-15 piani, ospitavano circa 4.100 persone in 209 appartamenti. Gli attacchi dell'Idf hanno distrutto inoltre 350 tende vicine ai grattacieli, che ospitavano circa 3.500 persone, aggiunge la Protezione civile.

Il numero di edifici colpiti - scrive il Times of Israel - è inferiore a quanto affermato dal primo ministro israeliano e dal ministro della Difesa Israel Katz, secondo cui decine di edifici di questo tipo sarebbero stati colpiti negli ultimi giorni. Le Idf affermano che gli edifici venivano utilizzati da Hamas per condurre operazioni contro le truppe e che i residenti sono stati avvertiti prima degli attacchi.

"L'uragano ha colpito Gaza ieri con una forza senza precedenti. Sono stati attaccati e distrutti 30 grattacieli e decine di altri obiettivi terroristici, per ostacolare le infrastrutture terroristiche e spianare la strada alle forze di manovra. Se i terroristi di Hamas non deporranno le armi e non libereranno tutti gli ostaggi, saranno distrutti, così come Gaza". Lo ha scritto su X il ministro della Difesa israeliano Israel Katz.

Brigate al-Qassam rivebdicano attentato Gerusalemme

Le Brigate al-Qassam, l'ala militare di Hamas, hanno rivendicato l'attentato compiuto ieri a Gerusalemme nel quale hanno perso la vita almeno sei persone. Lo riferisce Sky News Arabia, citando una nota dell'organizzazone terroristica.

Ministero Salute Gaza: "Altri 6 morti per fame in ultime 24 ore"

Altri sei palestinesi sono morti nelle ultime 24 ore nella Striscia di Gaza a causa della fame. Lo ha riferito il ministero della Salute di Gaza, citato da al-Jazeera, precisando che il totale delle vittime per malnutrizione è ora di 399 persone, tra cui 140 bambini.

Il mese scorso l'Integrated Food Security Phase Classification (Ipc), organismo sostenuto dalle Nazioni Unite e punto di riferimento internazionale per il monitoraggio delle crisi alimentari, ha denunciato in un rapporto - duramente contestato da Israele - che anche Gaza City è colpita da carestia.

Spagna vieta ingresso a Smotrich e Ben Gvi

La Spagna ha intanto vietato l'ingresso nel Paese a due ministri israeliani di estrema destra, Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir, in risposta a un analogo provvedimento adottato ieri da Israele nei confronti della vice premier e ministra del Lavoro, Yolanda Diaz, e della ministra per i Giovani, Sira Rego, entrambe del partito di sinistra Sumar.

Smotrich e Ben Gvir saranno sanzionati e "non potranno entrare in territorio spagnolo", ha dichiarato il ministro degli Esteri, Jose Manuel Albares, commentando in conferenza stampa la crisi diplomatica con Israele scaturita dall'annuncio di misure da parte di Madrid per fermare "il genocidio a Gaza" e alle quali Tel Aviv ha replicato con accuse di antisemitismo.

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