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Esteri
14 Ottobre 2025 - 17:35
Questa sera Hamas consegnerà a Israele "i corpi di altri ostaggi deceduti". E' quanto riferisce al-Araby, emittente del Qatar, citando sue fonti. Non vengono forniti al momento altri dettagli. Ieri il gruppo ha consegnato le salme di quattro rapiti trasportati a Gaza il 7 ottobre 2023. Hamas avrebbe quindi informato i mediatori che inizierà a consegnare i corpi di altri quattro ostaggi alle 21, ora italiana, ha riferito la tv pubblica israeliana Kan.
"E' attesa questa notte un'altra fase nel contesto della restituzione dei corpi", quanto confermano intanto funzionari di alto livello in Israele citati dal sito di notizie Ynet.
Israele tiene chiuso il valico Rafah fino a restituzione corpi
Israele ha intanto deciso di mantenere chiuso il valico di Rafah e di limitare il quantitativo di aiuti umanitari per la Striscia di Gaza fin quando non saranno stati riconsegnati tutti i 24 ostaggi deceduti che ancora si trovano nella Striscia di Gaza, riferisce il giornale israeliano Haaretz dopo le indiscrezioni dell'emittente israeliana Kan secondo la quale Israele ritiene che Hamas sia in possesso di tutti i cadaveri degli ostaggi che deve restituire in base all'accordo di pace, ma che non ha ancora consegnato. I mediatori avevano invece sottolineato che Hamas aveva difficoltà a recuperare i resti di tutti gli ostaggi, alcuni dei quali rimasti vittime dei bombardamenti israeliani e i cui corpi sono sotto le macerie.
Una fonte vicina alla questione ha detto a Kan che "ora stiamo discutendo in modo significativo le opzioni di risposta" alla mancata restituzione dei cadaveri da parte di Hamas. Un diplomatico arabo di un paese che ha mediato l'accordo ha dichiarato a Haaretz che i mediatori stanno lavorando sulla questione e non credono che l'accordo di Trump per Gaza sia a rischio.
Intanto stando ad al-Araby, canale del Qatar, "squadre egiziane sono al lavoro nella Striscia di Gaza" per "contribuire a individuare" dove si trovino le salme degli ostaggi detenuti e recuperare i corpi. E, secondo al-Araby, sono in corso "consultazioni" tra israeliani ed egiziani per "risolvere la crisi".
Prima delle notizie di Haaretz, una fonte della sicurezza israeliana citata dal sito di notizie Ynet ha escluso la possibilità che altre salme, dopo le quattro arrivate ieri in Israele, possano essere consegnate oggi da Hamas. "Non vediamo alcuna ragione per cui Hamas dovrebbe consegnare i corpi di altri ostaggi", aveva detto la fonte.
Il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) ritiene servirà tempo, giorni o settimane, prima che Hamas restituisca le salme di tutti gli ostaggi deceduti, come stabilito nei 20 punti del piano Trump per "la fine del conflitto a Gaza", che prevede anche la riapertura del valico di Rafah. La motivazione sta nella difficoltà di trovare i resti tra le macerie dell'enclave palestinese, martellata da due anni di operazioni militari israeliane scattate in risposta all'attacco del 7 ottobre 2023.
Non viene esclusa la possibilità che alcuni non vengano mai ritrovati. Il piano Trump presentato il 29 settembre, dopo il faccia a faccia alla Casa Bianca tra il presidente degli Stati Uniti e il premier israeliano Benjamin Netanyahu, prevede che "entro 72 ore da quando Israele avrà pubblicamente accettato questo accordo, tutti gli ostaggi, vivi e deceduti, verranno restituiti".
Le Forze della Difesa israeliana (Idf) hanno intanto riferito di aver identificato i corpi dei quattro ostaggi che Hamas ha riconsegnato ieri. In una nota diffusa dal portavoce delle Idf si leggono i nomi di due dei quattro ostaggi identificati, Bipin Joshi e Guy Ilouz.
Idf uccide 7 palestinesi. Hamas accusa: "Tregua violata"
L'uccisione di diversi palestinesi nella Striscia di Gaza nelle scorse ore da parte dell'esercito di Israele è "una violazione dell'accordo per il cessate il fuoco". Lo ha dichiarato il portavoce di Hamas, Hazem Qassem, secondo quanto riferito dal sito di Haaretz. Stando al portavoce, Hamas ha invitato le parti coinvolte nell'accordo a monitorare la condotta di Israele e a "non permettergli di eludere i suoi impegni con i mediatori".
Secondo quanto ha riferito la Difesa civile palestinese alla Bbc, 7 persone sono state uccise dalle forze israeliane oggi a Gaza in due diversi episodi, uno a est di Khan Yunis e un altro nella zona orientale di Gaza City. Un attacco di droni israeliani sul quartiere orientale di Shejaiya ha ucciso cinque persone, secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, citando una fonte medica, secondo cui "i droni israeliani hanno aperto il fuoco contro alcuni residenti che ispezionavano le loro case".
L'esercito israeliano ha affermato di aver aperto il fuoco dopo che le persone si erano avvicinati troppo alle truppe che si erano ritirate oltre la Linea Gialla in base a quanto prevede l'accordo di pace. Sono stati fatti dei tentativi per allontanare i sospettati e, dopo che questi si sono rifiutati di farlo, sono stati sparati colpi per "eliminare la minaccia". "Le Idf invitano i residenti di Gaza a seguire le loro istruzioni e a non avvicinarsi alle truppe dispiegate nella zona", aggiunge l'esercito.
Un numero imprecisato di palestinesi è invece rimasto ferito dal fuoco dell'esercito israeliano nella zona di Halawa a Jabaliya al-Balad, nel nord di Gaza. Lo ha detto ad al Jazeera una fonte dei servizi di emergenza di Gaza.
Trump: "Soluzione 2 Stati? Ora ricostruire Gaza"
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è rifiutato di esprimersi sulla soluzione a due Stati per israeliani e palestinesi affermando di concentrarsi ora sulla ricostruzione della Striscia di Gaza distrutta dalla guerra. ''A molti piace la soluzione a uno stato unico, ad altri piace la soluzione a due stati. Vedremo'', ha detto Trump ai giornalisti a bordo dell'Air Force One. ''Stanno parlando di un piano diverso. Io sto parlando di qualcosa di molto diverso'' ovvero ''della ricostruzione di Gaza. Non sto parlando di uno stato unico, uno stato doppio o due stati. Stiamo parlando della ricostruzione di Gaza'', ha sottolineato.
Erdogan: "Entusiasta per pace a Gaza, continuerò a lavorare con Trump"
''La Turchia è davvero entusiasta per la creazione di un ordine di pace a Gaza''. Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, sottolineando che "il lavoro di diplomazia che abbiamo instaurato con il presidente americano Trump è estremamente importante e lo continueremo con la stessa sensibilità". Come riporta l'agenzia di stampa Anadolu, Erdogan ha aggiunto che "dobbiamo continuare a impegnarci per garantire che il genocidio di Gaza non venga dimenticato".
Tajani: "Tregua fragile, ovvio ci siano momenti di tensione"
"Abbiamo sempre detto che la tregua è molto fragile, che bisogna lavorare giorno per giorno per costruire la pace, ci vorrà tempo. Non credo che quello che è accaduto oggi possa mandare in frantumi ciò che è stato fatto fino a ieri sera. È ovvio che ci saranno momenti di tensione ma ci auguriamo che la situazione possa migliorare. Siamo tutti impegnati per aiutare la popolazione palestinese’’. Lo ha detto Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, ai cronisti che gli chiedevano se il cessate il fuoco regga alla luce dei nove palestinesi uccisi nella Striscia, a margine di un convegno di Fi su pesca e tutela del mare.
Biden si congratula con Trump per pace: "Profondamente grato"
L'ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden si è congratulato con l'attuale inquilino della Casa Bianca Donald Trump per l'accordo di pace che ha messo fine alla guerra nella Striscia di Gaza e ha permesso la liberazione degli ultimi 20 ostaggi israeliani ancora in vita. ''Sono profondamente grato e sollevato che questo giorno sia arrivato: per gli ultimi 20 ostaggi ancora in vita, che hanno attraversato un inferno inimmaginabile e sono finalmente riuniti alle loro famiglie e ai loro cari, e per i civili di Gaza che hanno subito perdite incommensurabili e che finalmente avranno la possibilità di ricostruire le loro vite'', scrive Biden sul suo account di 'X'.
''La strada per questo accordo non è stata facile. La mia amministrazione ha lavorato instancabilmente per riportare a casa gli ostaggi, portare soccorso ai civili palestinesi e porre fine alla guerra'', ha ricordato Biden. ''Mi congratulo con il presidente Trump e la sua squadra per il loro lavoro volto a portare a termine un nuovo accordo di cessate il fuoco. Ora, con il sostegno degli Stati Uniti e del mondo, il Medio Oriente è sulla strada della pace che spero duri e di un futuro per israeliani e palestinesi con pari misure di pace, dignità e sicurezza'', ha concluso.
Macron: "Hamas continuerà a minacciare regione dopo firma cessate il fuoco"
Hamas continuerà a minacciare la regione dopo la firma del cessate il fuoco nella guerra di Gaza. Il presidente francese Emmanuel Macron ha lanciato l'allarme: parlando con i giornalisti prima di partire dalla località turistica egiziana di Sharm el-Sheikh, ha detto che sussiste ancora il rischio di attacchi terroristici e di destabilizzazione a Gaza da parte di Hamas. "Sono preoccupato perché sappiamo come funzionano le cose con i gruppi terroristici", ha risposto alla domanda di un giornalista che gli chiedeva se temesse che Hamas potesse colmare il vuoto di potere a Gaza.
"Non si smantella un gruppo terroristico con migliaia di combattenti, tunnel e questo tipo di armi dall'oggi al domani", ha aggiunto, chiedendo un rigoroso monitoraggio internazionale della situazione. Macron ha anche ringraziato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sissi per aver invitato il presidente palestinese Mahmoud Abbas al vertice di Sharm el-Sheikh. Ha descritto la partecipazione dell'Autorità Nazionale Palestinese come "il risultato di questa giornata", affermando che è essenziale per salvaguardare gli interessi della Cisgiordania e mantenere la prospettiva di una soluzione a due Stati.
Unrwa: "Consentire ingresso giornalisti internazionali a Gaza"
L'Unrwa ha chiesto che sia consentito ai giornalisti internazionali di entrare liberamente a Gaza, affermando che possono contribuire a "sostenere e rendere omaggio all'eroico lavoro dei giornalisti palestinesi". Il capo dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini, ha affermato su X che è giunto il momento che l'istruzione e gli aiuti umanitari raggiungano Gaza, così come la "pace attraverso la guarigione, la giustizia e il riconoscimento reciproco".
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