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Esteri
21 Ottobre 2025 - 14:27
Sergei Lavrov
"Un cessate il fuoco immediato, di cui si è improvvisamente ripresentata la discussione, significherebbe solo che una larga parte dell'Ucraina rimarrebbe sotto il controllo del regime nazista, mentre la necessità è di risolvere la questione alla radice e affrontare le sue cause sottostanti". Lo ha affermato il Ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, specificando che la porzione di territorio ucraino a cui si riferisce costituirebbe l'unico luogo al mondo in cui la lingua russa è soggetta a un divieto legale.
Secondo quanto ha reso noto il capo della diplomazia di Mosca, nella telefonata con il segretario di Stato Usa Marco Rubio avuta ieri è stato ribadito il deciso impegno ad attuare gli accordi raggiunti il 16 di questo mese fra Vladimir Putin e Donald Trump. "Abbiamo discusso in modo dettagliato, secondo quanto concordato dai due Presidenti la scorsa settimana", ha aggiunto Lavrov, nella conferenza stampa congiunta che ha avuto con il suo omologo etiope, Gedion Timotheos. Non c'è stata alcune precisazione sulla natura dell'accordo che potrebbe essere la decisione di un vertice a Budapest di cui tuttavia ancora nulla si è precisato.
Lavrov si è poi detto "sorpreso" dalla notizia di Cnn secondo cui l'incontro fra Putin e Trump può slittare. "Secondo le fonti citate, la posizione della Russia non si è evoluta a sufficienza oltre al massimalismo", ha aggiunto. E' ben nota, ha incalzato, la "campagna di disinformazione perseguita da diversi media occidentali e "Cnn è in linea".
Secondo la Cnn sarebbe in 'stand-by', almeno per ora, l'iniziativa di un incontro previsto tra il segretario di Stato Usa e il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov. Ma da Mosca il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov, citato dalla Tass, sottolinea che "è impossibile sospendere qualcosa che non è stato concordato". "Sono certo - ha commentato - che continueremo ad affrontare una situazione in cui vari organi di informazione, in particolare quelli occidentali, pubblicheranno notizie false e infondate per fare notizia e suscitare illazioni e interrogativi, diffondendole e assicurandosi che vengano analizzate nel modo desiderato dagli occidentali".
Cosa è successo
Non è chiaro cosa sia accaduto e perché l'incontro non sarebbe più in programma in settimana, riferisce la rete americana a cui una fonte ha evidenziato le aspettative divergenti di Rubio e Lavrov passati più di tre anni dall'inizio del conflitto in Ucraina. Alla Cnn hanno spiegato che dal contatto tra Rubio e Lavrov i funzionari hanno tratto deduzioni sulla posizione della Russia. Non è escluso, stando alla fonte, che in settimana Rubio torni a sentire il collega russo. Ieri, secondo il Dipartimento di Stato, Rubio e Lavrov hanno parlato dei "passi" da compiere dopo la telefonata tra Trump e Putin e il segretario di Stato Usa "ha sottolineato l'importanza dei prossimi impegni come opportunità per Mosca e Washington di collaborare per promuovere una risoluzione duratura della guerra tra Russia e Ucraina, in linea con la visione del presidente Trump". Il Cremlino ha subito riferito di un colloquio "costruttivo".
Giovedì scorso, dopo il colloquio telefonico con Putin, Trump scriveva su Truth di un accordo per "una riunione dei nostri consiglieri ad alto livello" prevista "per la prossima settimana" e aggiungeva che "i primi incontri degli Usa saranno guidati dal segretario di Stato Marco Rubio, insieme a varie altre persone".
Trump, ha detto alla Cnn la vice portavoce della Casa Bianca Anna Kelly, "ha lavorato con costanza per trovare una soluzione pacifica e diplomatica per porre fine a questa guerra senza senso". E, ha aggiunto, "farà tutto ciò che è in suo potere per la pace".
Leader Ue: "Fermo sostegno a posizione Trump, linea di contatto partenza negoziati"
"Siamo tutti uniti nel desiderio di una pace giusta e duratura, meritata dal popolo ucraino. Sosteniamo fermamente la posizione del presidente Trump secondo cui i combattimenti dovrebbero cessare immediatamente e che l'attuale linea di contatto dovrebbe essere il punto di partenza dei negoziati. Restiamo fedeli al principio secondo cui i confini internazionali non devono essere modificati con la forza". E' quanto si legge nella dichiarazione congiunta sulla pace in Ucraina del presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, del primo ministro inglese Keir Starmer, del cancelliere tedesco Friedrich Merz, del presidente francese Emmanuel Macron, della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, del primo ministro polacco Donald Tusk, della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, del presidente del Consiglio Ue Antonio Costa, del primo ministro della Norvegia Jonas Støre, del presidente della Finlandia Alexander Stubb e del primo ministro danese Matte Frederiksen.
Secondo il documento, "le tattiche dilatorie della Russia hanno dimostrato più volte che l'Ucraina è l'unica parte che vuole seriamente la pace. Possiamo tutti vedere che Putin continua a scegliere la violenza e la distruzione". "Pertanto, siamo chiari sul fatto che l'Ucraina deve essere nella posizione più forte possibile, prima, durante e dopo qualsiasi cessate il fuoco. Dobbiamo aumentare la pressione sull'economia russa e sulla sua industria della difesa, finché Putin non sarà pronto a concludere la pace. Stiamo sviluppando misure per utilizzare l'intero valore dei beni sovrani immobilizzati della Russia, in modo che l'Ucraina disponga delle risorse di cui ha bisogno", aggiungono i leader. "I leader si incontreranno più avanti questa settimana nel Consiglio europeo e nel formato della Coalizione dei volenterosi per discutere come portare avanti questo lavoro e sostenere ulteriormente l'Ucraina", conclude.
Zelensky: "Solo pressione su Russia porterà a pace"
''Dobbiamo porre fine a questa guerra e solo la pressione'' sulla Russia ''porterà alla pace'', ha scritto Zelensky su 'X' affermando che ''solo poche settimane fa, quando Putin ha avvertito una reale pressione e la minaccia dei Tomahawk, ha immediatamente mostrato la volontà di tornare alla diplomazia. Ma non appena la pressione si è leggermente allentata, i russi hanno iniziato a cercare di sottrarsi alla diplomazia e ritardare il dialogo''.
Dopo il riferimento ai Tomahawk di cui ha discusso nell'incontro di venerdì alla Casa Bianca con il presidente americano Donald Trump, Zelensky ha detto che ''la tattica russa è uccidere persone e terrorizzare attraverso il freddo. Alla vigilia dell'inverno, i russi colpiscono le nostre infrastrutture e gli impianti energetici letteralmente ogni giorno. Solo la pressione sulla Russia può risolvere la situazione e fermarla. Solo una sufficiente capacità di difesa a lungo raggio riporterà Putin alla realtà''.
Sikorski: "Non escludiamo arresto Putin"
La Polonia non esclude l'ipotesi di un ordine di arresto per il presidente russo Vladimir Putin durante un suo eventuale sorvolo del paese per raggiungere l'Ungheria, dove dovrebbe recarsi per un nuovo vertice con il presidente americano Donald Trump. A dichiararlo è stato il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski, parlando con l'emittente Polskie Radio 24. "Non posso garantire che una corte polacca indipendente non emetta un ordine di intercettazione e arresto con l'obiettivo di consegnare il sospetto al Tribunale dell'Aja", ha continuato. Varsavia, ha messo in chiaro, "non esclude un arresto" e potrebbe forzare l'atterraggio del velivolo a seguito dell'ordine di cattura emesso dal Tpi.
"Credo che la parte russa ne sia consapevole e, pertanto, se questo incontro avrà finalmente luogo, speriamo che l'aereo segua una rotta diversa", ha affermato Sikorski in riferimento a un itinerario che deve evitare a tutti i costi di sorvolare l'Ucraina, ma che dovrà attraversare lo spazio aereo di qualche paese membro dell'Unione Europea. Sikjorski ha parlato della possibilità di sorvolare Turchia, Montenegro e Serbia e ha espresso nuove critiche nei confronti dell'Ungheria: "Il fatto che un Paese dell'UE inviti il presidente russo non solo è un disastro, ma dimostra la posizione del Paese non come parte dell'Occidente, ma di punto intermedio tra l'Occidente e la Russia", ha lamentato.
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