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15 Luglio 2015 - 21:03
I sì sono stati 229, 64 i no, 6 gli astenuti. Tsipras perde un pezzo del partito: 34 no e 6 astenuti. Votano contro l'ex ministro delle Finanze Varoufakis e il presidente del Parlamento. Viceministro si dimette. Scontri in piazza. L'ultimatum del premier ai suoi: «O date l'ok o il Governo cade, ho fatto una scelta di responsabilità»
ATENE. Il Parlamento greco ha approvato il piano di riforme richieste da Bruxelles. Lo ha fatto ben oltre la mezzanotte, il termine ultimo che era stato fissato dall'Europa. I sì sono stati 229, i no 64 e gli astenuti 6. Syriza, il partito del premier, si è divisa. Ben 40 i parlamentari che hanno voltato le spalle al premier: dei 149 deputati del partito, 34 sono stati i no e 6 gli astenuti. Un numero maggiore delle previsioni che ipotizzavano poco più di 30 deputati tra voti contrari e astenuti. Hanno detto no anche l'ex ministro delle Finanze Varoufakis e il presidente del Parlamento Kostantopoulu. Durante il dibattito parlamentare Tsipras ha spiegato che «nelle 17 ore di Bruxelles avevo di fronte tre alternative: o l'accordo, o il fallimento con tutte le conseguenze, o il piano Schaeuble per una moneta parallela. E fra le tre, ho fatto la scelta di responsabilità».
Il voto è giunto al termine di una giornata tesissima, caratterizzata da disordini a piazza Syntagma, ad Atene, durante una manifestazione contro l'accordo. Un gruppo di attivisti ha lanciato molotov nel corso della manifestazione organizzata contro il disegno di legge con le riforme richieste dall'Europa che il Parlamento sta discutendo. La giornata ha visto anche diverse tensioni dentro Syriza. Il comitato centrale si è spaccato: 109 dei suoi 201 membri si sono schierati contro l'accordo raggiunto con i creditori e hanno chiesto la convocazione del comitato stesso. Lo riferisce un tweet di 'Ekathimerini'. La loro posizione è un ulteriore segnale del grave disagio del partito del primo ministro greco Alexis Tsipras, ma va ricordato che pochi esponenti del comitato centrale siedono in Parlamento, dove oggi è atteso il voto sulle misure economiche richieste da Bruxelles.
La presidente del Parlamento greco, Zoe Konstantopoulou, aveva esortato i deputati greci a respingere la legge di attuazione dei provvedimenti chiesti dai creditori, invitandoli a non «completare il ricatto» organizzato dalla Germania e definito a Bruxelles. Le sue parole eranogiunte durante il dibattito preliminare in commissione, prima del dibattito che si è a aperto in aula. L'approvazione del pacchetto è avvenuta grazie all'appoggio di diversi partiti di opposizione, che hanno compensato le defezioni nelle fila di Syriza. Esponente del partito del premier, Konstantopoulou si era astenuta nel voto che all'alba di sabato aveva dato il via libera alle proposte greche da presentare ai creditori.
TSIPRAS: CHI HA UNA SOLUZIONE ALTERNATIVA ME LA DIA. Il primo ministro greco si era rivolto così ai deputati prima del voto sulle misure chieste da Bruxelles. Tsipras ha poi minacciato che si sarebbe dimesso se i deputati di Syriza non avessero votato in Parlamento a favore delle misure richieste da Bruxelles: «Se non avrò il vostro appoggio, domani per me sarà difficile continuare ad essere alla guida del governo», aveva detto durante l'incontro con i deputati del partito.
Il Parlamento greco ha dunque approvato un pacchetto di dure riforme per poter accedere ad un prestito ponte da 7 miliardi di euro attraverso l'Efsm e successivamente ad un terzo bailout.
FONTI UE: NESSUNA OBIEZIONE SU PACCHETTO DI RIFORME. Prima del voto sulle riforme prioritarie concordate all'Eurosummit, un funzionario europeo aveva spiegato: «Non abbiamo obiezioni significative» al pacchetto. «I nostri esperti lo hanno esaminato e per noi va bene».
COMMISSIONE UE PROPONE 7 MILIARDI PRESTITO PONTE CON EFSM. La Commissione europea intanto propone di erogare un prestito ponte da 7 miliardi di euro alla Grecia attraverso l'Efsm, lo European Financial Stabilisation Mechanism. Il finanziamento, si spiega dall'esecutivo Ue, avrebbe una durata di sei mesi, sarebbe erogato in un'unica tranche e sarebbe legato «a condizionalità di politica economica». Alcuni Paesi non euro, come Gran Bretagna, Danimarca e Polonia hanno già espresso riserve all'utilizzo dell'Efsm.
Il vicepresidente della Commissione europea con delega all'Euro, Valdis Dombrovskis, ha fatto sapere che la Commissione europea ha esplorato varie opzioni per erogare un prestito ponte alla Grecia, ma, «allo stato attuale e in mancanza di meglio, resta il ricorso all'Efsm».
IL PIANO DI RIFORME. Il piano di riforme richieste da Bruxelles, come riferito dall'agenzia stampa greca Ana, comprende una serie di misure fiscali con ritocchi all'aliquota Iva, una tassa di solidarietà e cambiamenti nella tassazione degli agricoltori. Saranno introdotte tre aliquote Iva: la più bassa, al 6%, riguarderà farmaci, libri e biglietti di teatro, quella media al 13% sarà per cibi freschi, energia, acqua e alberghi, quella più alta al 23% per prodotti alimentari trasformati, trasporti, ristoranti, servizi medici. E' prevista anche la graduale eliminazione entro il 2016 dell'aliquota speciale per le isole, mantenendo questo status solo per le isole più remote. In cambio verrà offerto sostegno al reddito degli abitanti più poveri delle isole.
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