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16 Aprile 2019 - 12:49
Il cuore di Parigi è andato in fumo ma non smetterà di battere. Il giorno dopo il devastante incendio che ha distrutto la guglia e parte del tetto di Notre Dame, la città si risveglia con il suo monumento simbolo "salvo nella globalità". L'incendio è stato domato e la cattedrale vivrà. Ma rimarrà irrimediabilmente sfregiata. Immagini terribili, che hanno fatto il giro del mondo e che raccontano di come sia bruciata insieme alla cattedrale - per dirla con Macron - anche "una parte di noi".
Le indagini privilegiano la pista di un incidente involontario: secondo fonti citate da 'Le Parisien', fra le ipotesi valutate c'è quella di un focolaio d'incendio causato da un lavoro di saldatura. L'inchiesta per "distruzione involontaria attraverso un incendio" della Procura è affidata alla direzione regionale della polizia giudiziaria, la quale ha mobilitato 50 inquirenti.
LE CAUSE - Per quanto concerne le cause, "niente va nella direzione di un atto volontario" ha comunque riferito ancora il procuratore, facendo il punto sull'inchiesta. Heitz ha riferito che ai restauri stavano partecipando "cinque società" e che sono iniziati gli interrogatori dei dipendenti di queste aziende. Nel cantiere della cattedrale, lunedì erano presenti "quindici operai". In questa fase dell'indagine, ha detto il procuratore, viene privilegiata la pista dell'incidente.
GLI AIUTI - Intanto, se il presidente francese ha promesso la ricostruzione, la regione dell'Île-de-France ha già annunciato lo stanziamento di 10 milioni di euro in aiuti di emergenza con lo scopo di "aiutare l'arcidiocesi a fare i primi lavori", ha spiegato Valerie Pécresse. "Questa ricostruzione, che ovviamente costerà molto, mobiliterà l'intero Paese, i migliori architetti, i migliori artigiani in Francia, forse il mondo; ce la faremo".
CAPOCANTIERE - Parlando con l'emittente 'Bfmtv', uno dei responsabili del cantiere, Julien Le Bras, ha spiegato che "tutte le procedure di sicurezza" nel cantiere "sono state rispettate". E "tutto quello che posso dire al momento - ha sottolineato - è che, quando è cominciato l'incendio, nessun dipendente della mia azienda era presente sul posto. Tutte le procedure di sicurezza sono state rispettate" ha aggiunto, evidenziando che tutti i dipendenti collaborano all'inchiesta "senza alcuna riserva".
IL TESORO - La struttura principale, ha spiegato il ministro della Cultura, Franck Riester, "è salva ma resta una grossa instabilità, la situazione è ancora precaria. La notte scorsa - ha detto - i due terzi del tetto sono bruciati, la guglia è crollata aprendo un buco nella volta, una parte del transetto è crollata". Il ministro ha espresso cautela, volendo essere 'prudente' anche se si dice 'ottimista'. "Le due torri e le opere sono state messe al sicuro, in particolare il tesoro, grazie al coraggio dei vigili del fuoco di Parigi. La Corona di Spine, la tunica di San Luigi sono ora custoditi nel municipio della capitale. I grandi dipinti teoricamente hanno subito danni a causa dell'acqua. Bisognerà restaurarli". L'organo della cattedrale è rimasto intatto, ha poi riferito il vice sindaco di Parigi, Emmanuel Gregoire, all'emittente Bfmtv. Rsalente al XVIII secolo, venne costruito da Francois Thierry e ha circa ottomila canne.
"VULNERABILE MA TIENE" - "L'incendio è stato spento. Ormai è il tempo delle perizie" ha detto Gabriel Plus, portavoce dei vigili del fuoco parigini. "Tutta la notte abbiamo sorvegliato i focolai residui per essere certi che il fuoco non si ravvivasse e sorvegliato le strutture dell'edificio per essere certi che non crollassero". La priorità, ha aggiunto, "era salvare le torri nord e sud oltre che salvaguardare le opere".
"Globalmente la struttura tiene, ma sono state identificate alcune vulnerabilità, in particolare a livello della volta" ha dichiarato il sottosegretario francese all'Interno Laurent Nunez, con riferimento alla perizia fatta durante una riunione di esperti. "Un timpano del transetto Nord deve essere messo in sicurezza", ha aggiunto, spiegando l'evacuazione di cinque edifici Rue du cloître, per almeno 48 ore, il tempo necessario a realizzare i lavori di messa in sicurezza interni.
IL SINDACO - Il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, ha proposto l'organizzazione di una "conferenza internazionale dei donatori", sottolineando che l'obiettivo sarà quello di riunire "esperti" per "essere in grado di raccogliere i fondi" necessari per ricostruire Notre Dame.
L'ARCIVESCOVO - "Ha rischiato di collassare. Poteva crollare. La torre Nord era in fiamme" ha raccontato l'arcivescovo di Parigi, monsignor Aupetit, intervenendo su BFMTV e RMC. Solo verso mezzanotte, ha ricostruito, e dopo lunghi minuti di incertezza, ha capito che la torre sarebbe stata salvata e così le ogive. "C'era vera paura sulle 500 tonnellate di ponteggi, bisognava raffreddarli ma non troppo velocemente, andava fatto con estrema delicatezza", ha spiegato sottolineando che "i danni sono difficili da valutare".
"Alcuni dipinti sono fissati alle pareti e quindi non si è potuto portarli via" ha aggiunto. "Si è distrutta Notre Dame ma non l'anima della Francia", ha concluso, salutando il lavoro dei vigili del fuoco.
IL CANONICO - "E’ una catastrofe per tutti che riguarda tutti: cattolici e non cattolici. Per me non è solo un luogo sacro ma un luogo fondamentale per la storia della Francia e personalmente mi è particolarmente caro perché è il luogo dove ha avuto luogo la mia ordinazione sacerdotale" ha detto all’Adnkronos Jean Marie Dubois, uno dei canonici, Cancelliere della Capitolo della Cattedrale di Notre Dame. "Sono state immagini sconvolgenti", ha sottolineato, evidenziando come la Fondation du Patrimoine, l’organismo incaricato della salvaguardia e della valorizzazione del patrimonio francese, ha annunciato l’avvio di una sottoscrizione nazionale e internazionale da oggi per il restauro della cattedrale. "Grandi imprenditori come Bernard Arnault, il proprietario del gruppo di lusso Lvmh e François – Henri Pinault, il Ceo di Kering hanno già annunciato ingenti finanziamenti".
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