Cerca

Usa, giornalista e cameraman uccisi in diretta tv

Usa, giornalista e cameraman uccisi in diretta tv

Il killer, un ex reporter della stessa televisione, ha filmato l'agguato e lo ha pubblicato online. Poi si è suicidato

WASHINGTON. Vester Lee Flanagan, l'assassino della giornalista Alison Parker e del cameraman Adam Word che lavoravano all'emittente tv Wdbj7, è morto. Flanagan era ricoverato in condizioni gravissime per essersi sparato, dopo che la polizia aveva cercato di fermare la macchina a bordo della quale stava fuggendo. lungo l'Interstate 66. Sulle ultime convulse fasi della vicenda si sono infatti susseguiti continui aggiornamenti. «Stiamo ricevendo notizie contrastanti, potrebbe essere ancora vivo», aveva dichiarato il capo della Pubblica Sicurezza della Virginia, Brian Moran, anticipando in qualche modo che Vester Lee Flanagan, 41 anni, ex reporter della stessa emittente, non fosse deceduto.

Le autorità avevano però confermato che l'uomo aveva tentato il suicidio mentre non era chiaro se ci fosse o meno stata una fuga di Flanagan in auto e un inseguimento della polizia. È invece incontestabile che Flanagan - che da giornalista usava lo pseudonimo di Bryce Williams - abbia realizzato e pubblicato sui social un video dell'omicidio, nel quale in primo piano si vede la pistola esplodere i colpi mortali che raggiungono i due reporter. Pochi minuti dopo, tuttavia i siti hanno sospeso l'account di Flanagan e rimosso i post.

Le autorità stanno invece cercando di appurare se alla base del doppio omicidio ci possano essere dei motivi razziali o rivalità sul lavoro. Nei messaggi postati su Twitter, Flanagan aveva accusato Alison Parker di aver fatto dei commenti razzisti sul suo conto e aveva aggiunto di essersi rivolto alla Equal Employment Opportunity Commission. Ma alla fine era stato lui a perdere il posto. «Dopo quello che ha fatto hanno assunto lei???», aveva scritto su un altro Tweet. Prima di mettere in pratica i suoi propositi omicidi, Flanagan-Williams aveva scritto una sorta di dossier di 23 pagine, in cui aveva raccontato la sua storia, dossier che aveva inviato via fax all'Abc.

Nel 2000 Flanagan aveva già fatto causa a una tv in Florida. Il reporter afroamericano aveva accusato la Wtwc, affiliata della Nbc di Tallahassee, di aver permesso che lui ed altri dipendenti afroamericani venissero chiamati 'scimmie". Ed in generale di tollerare l'utilizzo in redazione di un linguaggio offensivo nei confronti dei neri. La causa, che prevedeva una richiesta di danni per 75mila dollari, arrivò di fronte a un giudice federale e fu chiusa con un accordo nel 2001.

Riguardo alla sua esperienza alla WDBJ7, il manager descrive Flanagan come una persona difficile. «L'abbiamo assunto come reporter e aveva anche talento. Ma presto si è guadagnato la fama di uno con cui era difficile lavorare e che si offendeva subito. Dopo diversi incidenti provocati dai suoi scoppi di rabbia, abbiamo interrotto il suo contratto e non la prese bene, al punto che dovemmo chiamare la polizia. Da allora ha presentato diversi ricorsi alla commissione per le pari opportunità, sostenendo che i colleghi gli avevano rivolto commenti razzisti. Ma nessuna di queste accuse sono state provate».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori