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15 Febbraio 2019 - 15:48
Cittadina italiana uccisa nell'aprile 2018 perché voleva sposare il fidanzato di Brescia contro il parere della famiglia
ROMA. Un tribunale di Gujrat, in Pakistan, ha assolto tutti i familiari accusati dell'omicidio di Sana Cheema, cittadina italiana di origini pakistane uccisa nell'aprile del 2018 perché, secondo l'accusa, voleva sposare il fidanzato di Brescia contro il parere della famiglia. Secondo quanto riporta 'Express News', il giudice Amir Mukhtar Gondal ha infatti disposto il rilascio del padre di Sana, Ghulam Mustafa Cheema, dello zio Mazahar Cheema e del fratello Adnan dopo un processo durato 11 mesi per carenza di prove e assenza di testimoni.Sana è stata uccisa a 26 anni a Mangowal, in Pakistan. L'autopsia ha rivelato che è deceduta per strangolamento. Poco dopo la polizia ha arrestato il padre, il fratello e lo zio della vittima, spiegando che il genitore aveva ammesso di aver strangolato la figlia con un pezzo di stoffa. Successivamente il padre ha ritrattato.
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