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«Un boato ed ero a terra», il racconto di Micalizzi

«Un boato ed ero a terra», il racconto di Micalizzi

Il fotografo è in ospedale a Milano, dove dovrebbe essere sottoposto oggi ad un intervento

"Mi sento un miracolato". Gabriele Micalizzi, il fotografo italiano ferito in Siria, ha brevemente raccontato attraverso un messaggio registrato e diffuso su 'Radio anch'io' (Rai-Radio1) quanto gli è accaduto mentre lavorava sul terreno. Il fotografo è in ospedale a Milano, dove dovrebbe essere sottoposto oggi ad un intervento.

"Mi trovavo a Al-Baghuz, in Siria, nella frontline dove c'è l'ultimo caposaldo dell'Isis. Ad un certo punto ho sentito un boato, ho visto esplodere la persona a fianco a me e mi sono trovato per terra esanime. In un secondo ho capito che la situazione era grave ma non so come alla fine sono sopravvissuto. Mi sento un miracolato. Sicuramente grazie all'elmetto e al giubbetto e alla macchina fotografica che mi ha coperto la faccia".

"Quindi - ha proseguito - sono stato ricoverato e mi hanno trasferito. Vorrei ringraziare, porgere le mie condoglianze alla famiglia del soldato curdo morto, ai fratelli curdi, il comandante che è stato ferito a fianco a me, spero che si riprendano presto, e ringraziarli per quello che stanno facendo là sotto, che comunque è degno di nota: stanno sacrificando le loro vite anche per noi".

 
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