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11 Settembre 2015 - 20:47
Strage nel luogo più sacro dell'Islam
RYAD. È salito a 65 il numero delle persone rimaste uccise e a 154 quelle ferite in seguito alla caduta di una gru sulla Grande Moschea delle Mecca a causa del forte vento. Lo ha reso noto la Protezione civile dell'Arabia Saudita citata dall'emittente Al Arabiya. La Grande Moschea della Mecca era molto affollata per via del pellegrinaggio annuale che porta anche tre milioni di persone nella città santa durante questo periodo dell'anno.
L'Arabia Saudita è stata colpita negli ultimi giorni da una tempesta di sabbia senza precedenti che ha investito altri Paesi del Medioriente, come la Siria e il Libano. Le autorità saudite hanno aperto un'inchiesta sull'accaduto, mentre sul luogo della strage sono stati dispiegati 15 squadre di soccorso, mediche e civili. Tutti gli ospedali de La Mecca sono in stato di massima allerta per ricevere i feriti e il bilancio delle vittime potrebbe salire. La gru era utilizzata nei lavori per l'espansione della Grande Moschea, finalizzati a consentire l'accoglienza di oltre tre milioni di pellegrini l'ora, soprattutto durante il pellegrinaggio annuale Hajj.
La Moschea di al-Haram, o Grande Moschea, nella città saudita della Mecca è il luogo più sacro dell'Islam e la destinazione di milioni di musulmani che ogni anno, e almeno una volta nella vita, intraprendono il pellegrinaggio Hajj. Al centro della moschea c'è la Kaaba, le cui parti più antiche risalgono al sedicesimo secolo. Si tratta di un edificio a forma di cubo nero al quale i musulmani di tutto il mondo si rivolgono quando pregano.
In base ai precetti dell'Islam, ogni musulmano in grado di farlo deve compiere un pellegrinaggio alla Grande Moschea della Mecca almeno una volta nella vita. Una volta alla moschea, i pellegrini eseguono il Tawaf, ovvero camminano sette volte intorno alla Kaaba in senso antiorario.
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