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27 Maggio 2019 - 12:52
In Francia trionfa Marine Le Pen, in Gran Bretagna Farage, in Ungheria Orban. In un generale boom di affluenza, in Europa i populisti conquistano più seggi ma non sfondano. Popolari e Socialisti perdono terreno ma tengono mentre avanzano liberali e Verdi.
A votare in Europa è andato quasi il 51% (50,82%), un record, è il risultato migliore da 20 anni. I popolari del Ppe si confermano prima forza politica del Continente con 180 seggi, pur perdendo tanto (erano 217 nell'ottava legislatura), seguiti dai socialisti dell'S&D con 146 (da 187), dai liberali dell'Alde con 109 (rispetto a 68), dai Verdi con 69 (da 52), dai conservatori dell'Ecr con 59 (da 76), la destra dell'Enf con 58 (da 37), l'Efdd con 54 (da 41) e la Gue/Ngl con 38 (in calo da 52), più 8 non iscritti e 29 non affiliati ad alcun gruppo. Il Ppe con i socialisti e i liberali avrebbe dunque una maggioranza di 435 seggi su 751 (maggioranza necessaria 376). Se si dovessero unire anche i Verdi, la maggioranza salirebbe a 506.
Germania - L'Unione Cdu-Csu di Angela Merkel si conferma il primo partito negli exit poll con il 27.5%, perdendo però il 7,8%. I Verdi volano sopra il 20%: avrebbero sottratto oltre un milione di voti sia alla Cdu che alla Spd.
Francia - "E' la vittoria del popolo" che oggi ha "ripreso il potere", ha detto Marine Le Pen commentando la vittoria del Rassemblement National e chiedendo "lo scioglimento dell'Assemblea Nazionale" dopo il voto che vedrebbe la lista del Rassemblent Nation tra il 23 e il 25 contro il 19-22% della lista Renaissance che si richiama al presidente Emmanuel Macron tra il 19 e il 22%.
In Ungheria a confermarsi in testa è il partito di Viktor Orban, Fidesz, in Austria volano in Austria i popolari di Sebastian Kurz mentre in Grecia, con i conservatori di Nd al 33-34% contro il 24% di Syriza, ci saranno elezioni anticipate.
Il Psoe del premier Pedro Sanchez è il primo partito in Spagna, mentre in Olanda nessun seggio per il Partito della libertà (Pvv) di Gert Wilders, alleato di Matteo Salvini. A Malta i laburisti del premier Josef Muscat avrebbero ottenuto il 55% dei voti, contro il 37% del Partito nazionalista.
In Irlanda il partito conservatore Fine Gael è primo con il 29%, seguito dai centristi del Fianna Gail (15%), come i Verdi. I conservatori del Gerb, partito del premier Boyko Borisov, sono in testa, davanti al Partito socialista, in Bulgaria. In Danimarca (13 seggi) i socialdemocratici sono il primo partito con, davanti al partito centrista. In Slovacchia (13 seggi) la lista centrista Coal è in testa, davanti ai socialdemocratici (Smer) ed al partito di estrema destra (Sns, 12,1%). Il partito conservatore Hdz è in testa in Croazia, davanti al Partito socialista.
In Polonia il Partito della giustizia e dello sviluppo al governo è al 42,4% dei voti, mentre la coalizione europeista Ke si ferma al 39,1%. Al terzo posto, secondo gli exit poll, i socialdemocratici di Wiosna, con il 6,6%. Il PiS al Parlamento europeo siede nel gruppo dei Conservatori e riformisti (Ecr), mentre la coalizione Ke è associata al Ppe. Testa a testa in Romania, che al Parlamento europeo conta 32 seggi, tra conservatori e socialdemocratici. Secondo gli exit poll, i primi due partiti avrebbero entrambi il 25,8% dei voti, mentre i centristi si fermerebbero al 23,9%. Il finlandese Liike Nyt dell'imprenditore Harry Harkimo, presidente della squadra di hockey su ghiaccio Jokerit e tra i possibili alleati del Movimento Cinque Stelle per formare un nuovo gruppo, non ottiene seggi, secondo i risultati definitivi delle europee in Finlandia. I conservatori del National Coalition Party sono in testa, seguiti dai socialdemocratici, dai Verdi al 14,4 e dal Partito di Centro.
Il successo dell'estrema destra fiamminga del Vlaams Belang rende difficile la formazione di un nuovo governo in Belgio, dove si è votato anche per le elezioni politiche oltre che per le europee. I principali partiti belgi hanno sempre respinto alleanze con questa formazione, che ha strappato voti al partito della destra fiamminga dell'N-Va, la cui uscita dalla coalizione di governo in dicembre aveva portato ad un esecutivo ad interim. Il voto sottolinea la separazione fra le Fiandre che tendono a destra e la Vallonia francofona a sinistra. Secondo gli ultimi risultati, il Vlams belang ha ottenuto il 12% (+8,3) mentre l'N-Va, che rimane il principale partito, è al 16% (-4,3%). Fra i francofoni, l'Mr, il partito centrista liberale del primo ministro Charles Michel, è al 7,6% (-2), mentre i socialisti sono al 9,5 (-2). Successo dei verdi sia fra i francofoni che i fiamminghi, che raccolgono entrambi il 6,1%.
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