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31 Maggio 2019 - 16:44
A seguito del fallito vertice del 27 e 28 febbraio tra i leader nordcoreano Kim Jong-un e quello americano Donald Trump, il regime nordcoreano avrebbe fatto giustiziare Kim Hyok-chol, inviato speciale negli Stati Uniti in preparazione del vertice di Hanoi e negoziatore capo di Pyongyang sul delicato dossier nucleare. L'ex braccio destro di Kim inoltre, Kim Yong-chol, sarebbe stato inviato in un campo di rieducazione e di lavoro nella provincia di Jagang. Colpiti - tra gli altri - anche Kim Song-hye, inviato in un campo di prigionia politica e Shin Hye-yong, interprete al vertice, accusata di aver offuscato l'autorità del leader con un errore nella traduzione e per questo inviata a sua volta in un campo. Questo quanto si legge sul quotidiano sudcoreano Chosun Ilbo, che cita fonti a conoscenza dei fatti non meglio identificate.
Kim Hyok-chol, controparte del rappresentante speciale americano Stephen Biegun nella fase precedente il summit, sarebbe stato giustiziato all'aeroporto Mirim a marzo assieme ad altri quattro alti funzionari accusati di spionaggio in favore dell'America: lo stesso quotidiano sudcoreano aveva già rilanciato un mese fa voci - allora non confermate - di un'epurazione legata alla conclusione con un nulla di fatto del vertice, affermando che un diplomatico dell'ambasciata nordcoreana a Hanoi e altri tre funzionari del ministero degli Esteri erano stati giustiziati da un plotone di esecuzione sotto gli occhi di alti rappresentanti del partito al potere a Pyongyang. Erano accusati di essersi fatti corrompere e di aver passato informazioni confidenziali agli americani durante i negoziati precedenti il vertice. Stando alla fonte, l'epurazione sarebbe stata ordinata da Kim allo scopo di contenere disordini interni e il crescente malcontento pubblico sul fallito vertice.
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