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Bubi Dennerlein, la sua vita in un docufilm

La proiezione giovedì al Circolo Canottieri Napoli

Bubi Dennerlein, la sua vita in un docufilm

NAPOLI. Giovedì 5 giugno alle ore 18 al Circolo Canottieri è in programma una serata da non perdere per gli appassionati dello sport e amanti del nuoto e della pallanuoto, nel salone De Gaudio ci sarà la proiezione del docufilm sulla vita di Costantino "Bubi" Dennerlein, dal titolo "Leggenda di sport, maestro di vita".
Una serata unica con testimonianze che si incrociano nel film documentario “Bubi Dennerlein: leggenda di sport, maestro di vita”, scritto e diretto da Francesco Zarzana, prodotto dalla figlia di Bubi, Stefania Dennerlein, con il patrocinio del Comune di Napoli.

Sarà Novella Calligaris a condurre una serata speciale, nella sua Canottieri Napoli con la figlia Stefania e il regista del docufilm. Un racconto in prima persona che nel film inizia e si conclude con il mare, con il moto ondoso continuo ed eterno come il suo protagonista: dagli scogli campani, al Circolo Canottieri Napoli, a Vico Equense, a suo fratello Fritz, ai successi con Novella Caligaris e con altri atleti, alle delusioni.
Presenti alla serata oltre Novella Calligaris e il Presidente Giancarlo Bracale, la figlia Stefania, il regista Francesco Sarzana e i campioni degli anni 60/70: Giampiero Fossati, pluricampione italiano di delfino e partecipante a ben 3 Olimpiadi, Sergio Contrada, Riccardo Siniscalco, Rene’ Notarangelo, Gualtiero Parisio, Nando Scacchetti, Nando Lignano, , Silvano Forte, Mauro Ferrazzani, Luciana Vecchione, della Canottieri, i fratelli Chiosi, Giampiero Lamonica e Bruno Caiazzo della Rari Nantes Napoli
Cento minuti per ricostruire una figura iconica e imprescindibile dello sport italiano, affermatosi come nuotatore nella piscina del Circolo Canottieri Napoli, da dove è partito per conquistate 10 titoli e 4 primati italiani, ai quali ha affiancato 2 scudetti come pallanuotista. Ed è stato per 24 anni il leggendario commissario tecnico della nazionale italiana di nuoto. Gli atleti allenati da Bubi Dennerlein hanno vinto oltre 50 titoli nazionali, fra loro si è distinto il fratello di Bubi, Fritz Dennerlein, che ha conquistato due bronzi europei. E un’altra leggenda del nuoto italiano, Novella Calligaris, vincitrice di 3 medaglie olimpiche a Monaco 1972 e dell’oro iridato negli 800, con record del mondo a Belgrado 1973. “Le riprese del documentario – racconta l’autore e regista Francesco Zarzana – sono state caratterizzate da una forte emozione da parte di tutti, me per primo che provengo proprio dal mondo del nuoto e della pallanuoto. Un lavoro fatto con il cuore e con il sentimento”. “Bubi Dennerlein: leggenda di sport, maestro di vita” raccoglie appunto le memorie della famiglia del tecnico, di grandi campioni come Novella Calligaris ed altri, ma anche del Presidente del Coni Giovanni Malagò, e di intellettuali che hanno conosciuto e amato Dennerlein, come Giampiero Mughini. La voce narrante del film è dell’attore Mariano Rigillo, amico personale di Bubi Dennerlein. Con la produttrice Stefania Dennerlein e il regista Francesco Zarzana.
Tutti gli ingredienti per raccontare, attraverso le testimonianze di chi l’ha conosciuto ed è stato accanto a lui – fra gli altri Gualtiero Parisio, Sergio Contrada, Renato “René” Notarangelo - una figura dello sport italiano che non ha eguali nel panorama nazionale: atleta, tecnico e uomo, soprattutto. Il film si snoda attraverso Napoli, e in particolare il Circolo Canottieri.

COSTANTINO DENNERLEIN.
Napoletano nato da padre tedesco e madre romena, era soprannominato "Bubi" ma alla Canottieri Napoli anche "'o Tedesco". Si dedicò al nuoto e alla pallanuoto, prima come atleta, poi come allenatore. Dennerlein fu uno dei più forti nuotatori del Circolo Canottieri Napoli della sua epoca (anni 50), portando il club a vincere il primo titolo societario nelle discipline natatorie. Come atleta raccolse 10 titoli italiani e stabilì quattro primati nazionali. A 18 anni fece parte della spedizione italiana alle Olimpiadi di Helsinki 1952, convocato come sostituto della squadra di nuoto.
Nel 1955 divenne allenatore del settore nuoto del Circolo Canottieri Napoli. Alle piscine dei giardini del Molosiglio introdusse un moderno sistema di allenamento con l’"interval training", un metodo più scientifico che lo rese celebre e consentì al club di raggiungere i vertici dello sport nazionale: nel 1961 ai campionati italiani di nuoto di Torino, gli atleti della "Canottieri" vinsero 11 medaglie d'oro e 2 argenti in 13 gare, mentre a Roma 1962 raccolsero 9 ori e 2 argenti in 14 gare.
Ebbe centinaia di allievi in grado di vincere 51 titoli italiani.
Tra i suoi allievi vi fu anche il fratello minore Fritz, che vinse due ori e un argento ai Giochi del Mediterraneo, stabilì cinque record europei nella specialità della farfalla e, come allenatore della nazionale di pallanuoto, vinse un argento mondiale e un oro ai Giochi del Mediterraneo. Come giocatore della squadra maschile di pallanuoto "Bubi" vinse comunque due titoli nazionali nel 1957 (indoor) e nel 1958. In questa disciplina si ritirò dall'attività agonistica nel 1960 ma proseguì, nel 1963, ad allenare il suo club, con il quale vinse subito lo scudetto, il terzo della storia della "Canottieri". Alla fine del 1963 la Federazione Italiana Nuoto lo volle come commissario tecnico del nuoto, in vista delle Olimpiadi di Tokyo 1964, dove si iscrisse anche come riserva della squadra, senza scendere in acqua. Allenò la nazionale per 24 anni consecutivi, attraversando sette edizioni dei Giochi Olimpici estivi e lanciando, tra i tanti campioni, la futura campionessa del mondo e plurimedagliata olimpica Novella Calligaris.
Nel 1968 fu chiamato dalla Federazione come commissario tecnico della squadra nazionale di pallanuoto e, tra i suoi atleti convocò, il leggendario Eraldo Pizzo e, della Canottieri Napoli, Gualtiero Parisio e Giovanni D'Urso,
I risultati, in Unione Sovietica, in Romania, in Germania e in altri tornei internazionali anche in Italia, furono di primo livello.

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