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Acerra
25 Gennaio 2025 - 09:40
A gatta, pe’ jì ’e pressa, facette ’e figlie cecate”. Un proverbio napoletano sintetizza alla perfezione cosa potrebbe succedere nei prossimi giorni, dopo la sottoscrizione (annunciata per stamani, ndr), della convenzione per l’affidamento dell’impianto natatorio di Via Clanio, che apre le porte alla città, dopo oltre 15 anni dall’avvio dei lavori. Una lettera di diffida e messa in mora è quella che hanno presentato i consiglieri comunali d’opposizione (Andrea Piatto, Vincenzo De Maria, Salvatore Maietta, Antonio Nocera, Domenico Catapane, Salvatore Messina, Fausto La Montagna e Domenico Casoria), da tempo una spina del fianco dell’Esecutivo cittadino capeggiato da Tito D’Errico. La sottoscrizione della Convenzione tra il Comune di Acerra e la Fin si svolgerà alle ore 10 nella Sala dei Conti del Castello di Acerra. L’inaugurazione della piscina, che sarà intitolata a Carlo Pedersoli, avverrà alla presenza del sindaco Tito D’Errico insieme con il Presidente del Consiglio Comunale, Raffaele Lettieri e il Presidente della Federazione Nuoto della Campania, Paolo Trapanese. Nella struttura sportiva di Via Clanio - realizzata con fondi Por Fesr Campania 2014- 2020 nell’ambito del Pics (Programma Integrato Città Sostenibile) - sono stati previsti anche un annesso campo polivalente e un’area attrezzata a verde. Qui nascerà un Centro Federale di alta specializzazione, grazie all’accordo di collaborazione tra il Comune e la Federazione Italiana Nuoto. La Fin si occuperà della parte tecnico-sportiva con il Centro Federale, mentre il Comune di Acerra garantirà la gestione operativa dell’impianto. Ma le opposizioni scalpitano e, in nota inoltrata nella serata di giovedì al primo cittadino, al presidente del consiglio comunale e al segretario generale del Comune, i consiglieri sottoscrittori invocano un vizio di legittimità nell’approvazione della Deliberazione di Consiglio Comunale. Pertanto, diffidano l’Ente a proseguire con la convenzione, annunciando, in caso di stipula dell’atto, di rivolgersi alle competenti autorità giudiziarie e amministrative. In pratica, la convenzione che rischia di essere annullata dai giudici del Tar, ancora prima di essere sottoscritta, avrebbe un vizio di legittimità, scaturito da un precedente consiglio comunale contestato dalle opposizioni, ma avallato dal segretario generale, che ha dato l’ok nonostante le proteste. La prova che i consiglieri di maggioranza ne sono consapevoli sta nel fatto che i verbali dei consigli comunali “contestati” non sono stati ancora pubblicati, in attesa della sentenza del Tar.
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