Tutte le novità
la sentenza
14 Maggio 2025 - 11:30
L’avvocato Paolo Formicola, giudice di pace in Torre Annunziata, agli inizi dell’anno 2018, si trovo’ coinvolto, per alcune intercettazioni telefoniche, in una vicenda di corruttela in atti giudiziari (truffe alle assicurazioni). L’accusa non trovò, però, a suo carico alcun elemento di responsabilità in ordine a quel reato, ma pervicacemente la Procura della Repubblica oplontina ne chiese il rinvio a giudizio per il reato di favoreggiamento in favore di uno dei giudici di pace coinvolto seriamente nell’inchiesta. Gli inquirenti, da alcune intercettazioni telefoniche, intercorse tra l’avvocato Formicola ed altro giudice di pace su cui pesavano gravi indizi per il delitto di corruzione in atti giudiziari, trassero la convinzione che egli lo avesse aiutato condizionando le indagini. Fu emessa nei suoi confronti ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Fin dall’interrogatorio di garanzia, si protesto’ innocente spiegando che le accuse di fondavano su di un mero equivoco.
Dunque, si difese evidenziando, e di tanto ne era pienamente consapevole, che quell’attività posta da lui in essere ritenuta favoreggiatrice mai avrebbe potuto sortire un effetto di intralciare o deviare le indagini. L’imputato è stato difeso dall’avv. Claudio D’Isa, sin dal primo grado, dinanzi al Giudice dell’udienza preliminare di Nocera Inferiore, all’esito del quale l’avv. Formicola è stato ritenuto colpevole. È stato difeso dal medesimo legale anche presso la Corte d’appello di Salerno che ha confermato la sentenza, pur accogliendo l’eccezione della difesa di inutilizzabilita’ dei risultati delle intercettazioni telefoniche.
La condanna nel frattempo ne ha determinato la destituzione dalla funzione di giudice di pace. L’avv. D’Isa ha presentato ricorso per cassazione essendo pienamente convinto della innocenza del suo assistito. Il giudizio di legittimità ha avuto un percorso strano. In prima battuta venne comunicato al difensore che il procedimento era stato rimesso alla VII sezione (la sezione ove si dichiarano le inammissibilità’ dei ricorsi) perché, ad un primo scrutinio, il ricorso era da ritenersi inammissibile, poiché relativo a questioni di fatto e non di diritto.
Ebbene, con puntuali ed articolati motivi aggiunti la difesa ha chiesto che venisse riesaminato e rimesso alla sezione VI, competente per materia, in pubblica udienza. La richiesta è stata accolta ed, all’udienza del 12 maggio 2025, dopo la requisitoria del Procuratore generale che ha chiesto il rigetto del ricorso, e la discussione dell’avv. D’Isa, sostenuta con passione e veemenza, la Corte Suprema ha annullato la sentenza di appello senza rinvio perché il fatto contestato all’avv. Paolo Formicola “non costituisce reato” e, quindi, lo ha assolto definitivamente.
Dopo una penosa attesa di ben 7 anni, con la destituzione dalla funzione di giudice di pace e con compromissione del suo onore di uomo e di avvocato, Paolo Formicola ha ottenuto giustizia, è sintomatica del calvario patito la frase lapidaria con cui ha ringraziato il difensore: “Avvocato, mi ha ridato la vita”.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo