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l'inchiesta
16 Luglio 2025 - 08:27
SORRENTO. Altro colpo a quello che è stato definito il “sistema Sorrento”: sono 16 i destinatari di misure cautelari, 11 in carcere e le restanti ai domiciliari: le accuse contestate sono quelle di corruzione, peculato e turbata libertà degli incanti. Tra questi l’ex sindaco Massimo Coppola, già in carcere dopo che a maggio scorso era stato sorpreso dalla Guardia di Finanza con un suo collaboratore, Francesco Di Maio, a intascare 6mila euro da un imprenditore vincitore dell’appalto della mensa scolastica. All’attenzione della Procura di Torre Annunziata 36 appalti per oltre 35 milioni di euro tra fondi Pnrr e Fesr, sarebbero all’attenzione della Procura.
Raffaele Guida, il sensitivo, tra gli arrestati, alcune volte si presentava anche come vicesindaco e incentivava gli appalti per ricavarne proventi insieme all’ex sindaco Coppola che intascava il 6-7 per cento, talvolta anche il 10, per ogni appalto: gli imprenditori intercettati nelle conversazioni parlano delle percentuali da versare agli amministratori pubblici. Un sistema corruttivo orientato a pilotare gli affidamenti pubblici nei settori più disparati, dalla comunicazione pubblica alle innovazioni tecnologiche. Coppola e Guida usavano stratagemmi impensabili come le sim intestate a extracomunitari per parlare liberamente di appalti e tangenti con telefoni non intercettabili dalle forze dell’ordine.
Il procuratore capo di Torre Annunziata Nunzio Fragliasso, nel corso di una conferenza stampa con il colonnello della Guardia di Finanza Gennaro Pino, i generali Paolo Borrelli, delle Fiamme gialle di Napoli, e Alessandro Barbero, comandante regionale -, non usa mezzi termini e racconta come le indagini e gli arresti siano stati accelerati dopo che l’imprenditore vincitore degli appalti pubblici della mensa scolastica comunale aveva spiegato ai magistrati la sua forte frustrazione di fronte alle continue richieste di soldi da parte del sindaco, tanto da indurlo a ipotizzare il suicidio se gli uomini delle forze dell’ordine non lo avessero liberato dalla morsa corruttiva del sindaco Coppola: «Si è rivolto alla Procura perché non ce la faceva più». Tra gli arrestati anche anche l’ex consigliere comunale e commercialista Vincenzo Sorrentino.
Tra gli appalti finiti sotto la lente di ingrandimento della Procura anche quelloall’associazione “La Fenice” presieduta da Daniele Amitrano (sembra all’oscuro di tutto), destinataria di molti affidamenti diretti per spettacoli e manifestazioni pubbliche, che avrebbe fatto da vero e proprio bancomat per il sindaco Coppola, per viaggi e regali di lusso usando direttamente le carte di credito dell’Associazione. Coppola, nel corso di alcune perquisizioni eseguite dalla Guardia di Finanza, si sarebbe visto sequestrare 47.660 in contanti e due orologi di lusso e in precedenza altre migliaia di euro la cui provenienza era da giustificare.
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