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10 Settembre 2025 - 07:48
NAPOLI. Davanti al Giudice dell’udienza preliminare, Mariangela Guida, si è concluso ieri pomeriggio il processo con il rito abbreviato cha visto alla sbarra con lo scomodo ruolo di imputato Aurelio Taglialatela, accusato di essere l’esecutore materiale dell’omicidio di Corrado Finale. Il giovane rispondeva anche del tentato omicidio di Umberto Galdiero, delitti consumatisi a Marano lo scorso settembre. Ieri si è tenuta la degli avvocati difensori Alfonso Vozza e Luigi Poziello, legali di Taglialatela, dopo di che il giudice ha emesso la sentenza. Nella requisitoria il pubblico ministero Giovanni Corona aveva chiesto la condanna ad anni 18 di reclusione. Taglialatela è stato condannato a 17 mesi 4 di carcere. Escluse le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi.
Tra 60 giorni la motivazione della sentenza, che se non dovesse essere impugnata, grazie alla legge Cartabia, farebbe ottenere uno sconto di pena a Taglialatela pari ad anni 14 e mesi 11 di reclusione. Il fatto di sangue risale al 15 settembre 2024, quando Taglialatela, che era alla guida della sua auto, avrebbe inseguito e investito i due ragazzi che viaggiavano in sella a uno scooter provocando la morte del 18enne. Dalle indagini dei carabinieri è emerso che tra Taglialatela e il 18enne sopravvissuto all’impatto c’erano stati degli attriti.
In particolare, l’indagato nel mese di agosto dello stesso anno aveva lanciato contro la sua abitazione una bottiglia incendiaria mentre il giorno della tragedia la coppia di amici aveva infranto uno dei finestrini della sua vettura. Sarebbe stato proprio quest’ultimo episodio a scatenare la rabbia del 19enne, con l’inseguimento che è poi sfociato nell’incidente costato la vita a Corrado Finale. Nei mesi scorsi era già stata respinta la richiesta di arresti domiciliari per Aurelio Taglialatela, il 19enne accusato di aver investito e ucciso volontariamente Corrado Finale e ferito gravemente un altro coetaneo. Era dunque rimasto in carcere l’imputato che a bordo di un’auto nel settembre scorso, all’altezza di via Del Mare, nel comune di Marano travolse i due amici che viaggiavano in sella a uno scooter.
Gli avvocati di parte civile, Adriano Cafiero e Arianna Mocerino, si erano detti soddisfatti della decisione adottata dal giudice. Tra i tre vittime e accusato da tempo, si erano instaurati forti attriti e litigi nati sulla scorta di una relazione amorosa non gradita da Taglialatela. Un rapporto tra l’amico di Finale e la sorella di Taglialatela. «La gravità del reato impone una pena esemplare avevano dichiarato i legali di parte civileaffinché sia chiaro che chi commette un omicidio deve affrontarne le conseguenze. La vita è sacra e chi la toglie deve pagare». A conti fatti la linea della Procura è stata accolta dal giudice del rito abbreviato. Taglialatela è stato infatti condannato a 17 mesi 4 di carcere. Escluse però le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi, che gli hanno consentito di ottenere uno “sconto’ di qualche mese rispetto alla richiesta di pena avanta dal pm al termine delle requisitoria.
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