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mariglianella
26 Settembre 2025 - 09:58
Mariglianella piange Daniele Ponzo, il 17enne trovato senza vita in un cantiere. Gesto volontario o omicidio? Al momento nessuna ipotesi investigativa è tralasciata. La vicenda sembra però contornata dal mistero. Daniele secondo amici e conoscenti, aveva appuntamento con qualcuno. Dicono un santone conosciuto da un po’ e al quale avrebbe dovuto consegnare dei soldi all’ingresso di una chiesa. Non vi è al momento alcuna conferma in merito ma la tragedia si tinge di giallo. Si sono concluse nel modo più tragico le ricerche di Daniele Ponzo, il ragazzo di 17 anni scomparso dal pomeriggio di mercoledì. Il suo corpo è stato rinvenuto ieri mattina in un cantiere edile abbandonato di via Firenze, a pochi passi dal centro.
A dare l’allarme è stato un operaio, che ha notato il giovane disteso a terra. Sul posto sono arrivati immediatamente i carabinieri della stazione di Brusciano e i sanitari del 118, ma per il ragazzo non c’è stato nulla da fare. Daniele era uscito ieri in sella alla sua mountain bike, dopo aver fatto visita a una zia. Da quel momento nessuna traccia: il cellulare irraggiungibile, il mancato rientro a casa. La famiglia, allarmata, aveva denunciato la scomparsa. La comunità si era mobilitata in massa. Le foto del giovane avevano invaso i social (nella foto in basso l’appello a Chi l’ha visto), l’appello della zia, centinaia di persone lo avevano cercato per ore lungo le strade e nei campi.
Anche il sindaco Arcangelo Russo aveva rivolto un appello pubblico. Per tutta la notte si è sperato nel suo ritorno. Poi la notizia terribile, che ha gelato Mariglianella. Il corpo indossava la stessa maglia nera e i jeans segnalati dai familiari. Accanto, nessun segno di colluttazione, solo il vuoto del dolore. Secondo le prime ricostruzioni, l’ipotesi prevalente resta quella di un gesto volontario. Ma gli inquirenti non si sbilanciano. La salma è stata sequestrata (sarà effettuata l’autopsia), sotto chiave il cantiere. Al vaglio restano telecamere, testimonianze,messaggi e ogni dettaglio utile a chiarire la vicenda. Un elemento ha colpito gli investigatori: la bici, trovata semi nascosta tra i cespugli.
Il cellulare invece era stato occultato nel terreno. Alcuni coetanei hanno riferito di un appuntamento fissato dal ragazzo, che appariva nervoso. Indiscrezioni tutte da verificare. Di certo, dicono i carabinieri, saranno gli accertamenti tecnici a dare risposte. Nel frattempo resta il silenzio di un’intera comunità, ferita e incredula, davanti alla perdita di un ragazzo tanto promettente. Daniele frequentava il liceo Colombo di Marigliano, dove era stimato da docenti e compagni. «Un’eccellenza», lo definiscono, ragazzo brillante, curioso, educato, con un futuro davanti che ora si è spezzato all’improvviso. I genitori, odontoiatri noti in città, e il fratello gemello Dario, con cui era inseparabile, sono stati raggiunti dalla tragedia che nessuna parola può lenire. L’intero paese si stringe a loro, incapace di darsi spiegazioni.
Un dolore muto percorre le strade di Mariglianella. In tanti si raccolgono in preghiera, lasciando fiori e candele nei pressi del cantiere. L’immagine di quel corpo giovane rimarrà una ferita incancellabile per chi lo ha amato e conosciuto. Ora è il tempo del rispetto, del silenzio, dell’attesa. Saranno le indagini a stabilire cosa sia accaduto realmente, se un suicidio o altro. Ma il vuoto lasciato da Daniele non potrà mai essere colmato. Il ricordo. Al liceo lo raccontano come un’eccellenza. Un ragazzo buono, attento ad ogni piccolo dettaglio.
La prof di italiano dice: «Era bravissimo, le sue analisi del testo sembravano un libro». Gli amici e i familiari stentano a credere al suicidio. Tanti i compagni che piangono nei corridoi del liceo, intensi come solo l’adolescenza sa essere. E insieme a loro si piange ancora. Un ex docente lo ricorda così: «Al corso di Latino era il più attento, curioso, desideroso di imparare. Salutava sempre con calore, educato e rispettoso. Poi l’ho rivisto cambiato, più adulto. Forse già uomo». E aggiunge: «Ogni anno firmiamo un patto educativo con le famiglie. Oggi mi chiedo se siamo stati davvero capaci di leggere fino in fondo il suo cuore, oltre l’eccellenza». Il sindaco Russo ha espresso il cordoglio dell’intera comunità: «Abbiamo sperato a lungo di riabbracciarlo. Ora non resta che accompagnarlo con l’affetto e la preghiera. Ciao Daniele.
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