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Il Teatro Gelsomino inaugura la stagione teatrale con Caivano Dreamin’.

Sabato 11 la nuova creazione di Fulvio Sacco

Il Teatro Gelsomino inaugura la stagione teatrale con Caivano Dreamin’.

Sabato 11 ottobre alle ore 21, il Teatro Gelsomino di Afragola (via Don Bosco 25 – NA) inaugura la nuova stagione di drammaturgia “sDRAMAtize… è tutta n’ata storia”, diretta da Iole Schioppi, con lo spettacolo Caivano Dreamin’. La nuova creazione di Fulvio Sacco, che ne firma la drammaturgia e sale anche sul palco insieme a Christian Giroso, porta in scena un racconto vibrante, ironico, intenso e sorprendente.

Fulvio Sacco porta in scena una nuova creazione che unisce ironia e riflessione profonda sul tema del sogno. È il 25 settembre del 1926. Due giovani della provincia napoletana, privi di mezzi ma carichi di speranza, decidono di inseguire il “sogno americano” imbarcandosi per Ellis Island, New York. Portano con sé solo poche cose, tra cui bottiglie di anice con un curioso disegno sull’etichetta: un topo in pantaloncini corti. Non sanno che quello scarabocchio nero finirà per cambiare la storia dell’immaginario infantile mondiale.
Il racconto non intende svelare presunte origini di Mickey Mouse, ma usa questa improbabilità come punto di partenza per una riflessione ironica e amara: non è importante se un sogno si realizzerà davvero, ma come ciascuno di noi si rapporta ai propri desideri, alla loro presenza o alla loro assenza.
Con il sostegno di IAC – centro arti integrate di Matera, Pigrecoemme – Scuola di Cinema di Napoli e il supporto morale di chi non ha smesso di interrogarsi sui propri desideri, Caivano Dreamin’ diventa una parabola teatrale sul coraggio e la fragilità del sognare.

Con questo debutto, il Teatro Gelsomino conferma la sua vocazione a sostenere nuove scritture e talenti della scena contemporanea, proponendo al pubblico opere originali che sappiano emozionare e stimolare la riflessione.

A tale scopo, la direttrice artistica ha creato uno spazio innovativo e intimo, il “Gelsomino Off Theatre”, dedicato proprio a queste produzioni. “Qui pubblico e attori condividono il palcoscenico: gli spettatori non assistono agli spettacoli dalla platea, ma vivono l’esperienza direttamente sul palco, in un contatto ravvicinato che rende la relazione teatrale ancora più intensa e coinvolgente”.

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