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tragedia a nola

Ammazza la sorella e videochiama la mamma: l'ho uccisa

Le mostra il corpo dilaniato dalle coltellate: è accusato di omicidio volontario. Entrambi erano in cura

Ammazza la sorella e videochiama la mamma: l'ho uccisa

Noemi e Vincenzo Riccardi: vittima e carnefice

NOLA. Orrore in via San Paolo Bel Sito a Nola: una lite violenta, sette coltellate, una confessione gelida al 112. Così, ieri pomeriggio poco dopo le 15, una giovane vita è stata spezzata e il futuro di un’intera famiglia spazzato via. Noemi Riccardi, 22 anni, è stata uccisa dal fratello Vincenzo, 25 anni, nel loro appartamento al quinto piano del palazzo Cassese.

Un omicidio domestico consumato in pochi minuti, al termine di un violento litigio, “uno dei tanti” raccontano i vicini. È stato lo stesso aggressore a chiamare i carabinieri: «Venite, ho ucciso mia sorella». Subito dopo, la videochiamata alla madre, che al momento della tragedia era al lavoro, per mostrarle il corpo senza vita di Noemi. Quella vita spezzata, era “una morte annunciata” dicono i vicini. E il dolore sembra farsi ancora più insopportabile al pensiero che tale orrore si poteva evitare. Nola e l’intero territorio sono avvolti da un dolore che pesa sul cuore come piombo. Quando i militari della compagnia di Nola sono giunti nell’appartamento del palazzo Cassese, insieme agli operatori del 118, Vincenzo era lì ad aspettarli: occhi fissi nel vuoto, mani sporche del sangue di Noemi che giaceva esanime sul pavimento.

Accanto a lei il coltello da cucina, la lama fredda sporca di sangue e di colpa. «È stato un raptus ha ripetuto. Ero esasperato». I due ragazzi vivevano con la madre in quell’abitazione da circa due anni. Si erano trasferiti da Napoli forse proprio per cercare un po’ di serenità e avere accesso più semplice alle cure. Vincenzo e Noemi erano entrambi seguiti dal centro di salute mentale di Nola. Entrambi fragili, entrambi disagiati. Lo avevano compreso i vicini, i residenti della zona, spesso, troppo spesso testimoni della urla, della furia di Vincenzo che faticava a contenere la rabbia e che più di una volta aveva già aggredito Noemi. Verrà disposta una consulenza psichiatrica per valutare lo stato mentale al momento del delitto. Il ragazzo in estate aveva avuto una reazione violenta anche nei confronti della madre.

Ma la follia di ieri, quella no, probabilmente nessuno aveva avuto il coraggio di immaginarla. Vincenzo è stato condotto in caserma per essere ascoltato. Intorno al palazzo intanto sono rimasti schierati i militari dell’Arma fino a tardi, in attesa del pm della Procura di Nola, dottoressa Vitagliano, giunta per esaminare la scena del crimine e la salma di Noemi. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio volontario. Anche i Ris della compagnia di Castello di Cisterna sono rimasti a lungo per i rilievi in quella casa che doveva essere rifugio e che si è trasformata in un vuoto immenso capace di inghiottire la vita di Noemi e quella della sua famiglia.

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