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Non condivido le affermazioni di Cacciari e Agamben

I nizio col dire che non mi sono mai ritenuto un filosofo “fondamentale” o un pensatore capace di scrutare nel fondo metafisico, e per questo il più delle volte oscuro e autoreferenziale, di alcuni cosiddetti esponenti della Italian Philosophy. Molto più modestamente sono uno storico del pensiero e delle sue principali manifestazioni, in special modo etiche, politiche, sociali. Ho iniziato oltre 50 anni or sono come storico delle dottrine politiche e proseguito poi come storico della filosofia, fino al pensionamento. Nel 2007 sono stato eletto Socio corrispondente dell’Accademia dei Lincei e Socio nazionale nel 2019.

Ho al mio attivo una bibliografia di oltre 600 titoli (fatta anche la tara dei miei articoli giornalistici). Chi mi conosce e mi legge sa che sono stato sempre schivo e rispettoso dinanzi a filosofi ben più famosi che hanno per anni invaso le televisioni, pur non condividendo talvolta i contenuti dei loro discorsi. Ma questa volta non posso tacere dinanzi ad affermazioni incredibili e insostenibili che rasentano l’isteria. Mi riferisco ad alcune affermazioni di Cacciari e Agamben. Di quest’ultimo non mi meraviglio, mi stupisco però che si possano utilizzare, da parte del primo, non giudizi di merito, ma solo affermazioni del tipo: il green pass è un sopruso di tipo sovietico. Ma a parte questa amenità di basso sapore propagandistico, meraviglia la prosopopea con la quale si sostengono tesi che di filosofico (e naturalmente di scientifico ma anche di pratico) hanno ben poco.

Presuppongo che a base di certe incredibili affermazioni ci sia un sottofondo di analisi e di informazione, ma neanche i dati offerti dall’Istituto Superiore di Sanità sono ritenuti affidabili dai due Maître à penser. Qui si raggiunge visibilmente un livello insostenibile di spocchia e di presunzione, una vera e propria invasione di campo della filosofia in quello della scienza medica. “Se Anthony Fauci – ha scritto Massimo Gramellini sul “Corriere della Sera” – scrivesse un articolo per demolire le idee di Agamben e Cacciari su Heidegger, i due sarebbero i primi a deprecare la delegittimazione delle competenze.

Con tutto il rispetto, l’opinione dei filosofi Agamben e Cacciari sui vaccini vale quella dell’immunologo Fauci sull’esistenzialismo: un pò poco per trarne deduzioni catastrofiche sulla fine della democrazia”. Ci vuole ben altro che le infelici dichiarazioni dei due filosofi che vanno per la maggiore, per smentire le ipotesi scientifiche e le adeguate terapie vaccinali e non.

Cerchiamo di non tornare al secolo di Galileo quando il grande scienziato fu chiamato all’ordine dalla curia papale per aver diffuso teorie non conciliabili con la parola della chiesa o per equilibrare lo scenario, venendo agli avvenimenti del XX secolo, per aver tentato di pervertire l’apporto della scienza, utilizzandola nei lager e nei gulag. Come ha sostenuto Massimo Villone – ben noto e stimato costituzionalista – riflettendo su alcune prese di posizione di partiti e movimenti che invitano a un no radicale ai vaccini: liberi di non vaccinarsi, non di contagiare gli altri. 

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