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Il Covid-19 e il ruolo del gruppo dei linfociti Cd8

Oggi si parla di refrattarietà al Covid-19 relativamente al gruppo di soggetti che pur vivendo in comunità ed in nuclei familiari numerosi, ma anche di tutti coloro che non hanno subito vaccini, non hanno manifestato nessuna sintomatologia, in realtà sono coloro che avendo un sistema immunitario super efficiente una volta in contatto con il virus grazie alla presenza di linfociti T attivati e dei linfociti Natural Killer hanno immediatamente neutralizzato il Covid e quindi evitato la sintomatologia consequenziale tipica di chi si è ammalato di Covid 19, di qui la necessità dello studio del sistema immunitario con la tipizzazione linfocitaria avendo questi due suddetti componenti valenza concreta nella valutazione del perchè alcuni soggetti vengono definiti "refrattari al virus". La loro attività viene verificata tramite la quantizzazione dei linfociti Ia, Hla - DR e CDf3/HLA - DR, anche quest'ultima indagine è possibile attraverso lo studio della tipizzazione linfocitaria, lo studio citologico del sistema immunitario avviene soprattutto con la valutazione dei vari componenti di cui il linfocita è provvisto. I linfociti sono globuli bianchi (leucociti) che hanno un ruolo essenziale nella risposta immunitaria. La tipizzazione in realtà ci permette di approfondire il ruolo dei linfociti grazie alla presenza di antigeni di superficie ognuno dei quali ha una funzione diversa. I linfociti vengono valutati in relazione alla loro specifica funzionalità: i linfociti T vengono suddivisi in CD3 che rappresentano i linfociti totali, linfociti CD4 cosiddetti linfociti Helper che aiutano i linfociti B a produrre anticorpi, linfociti T Suppressor Cd8, i linfociti Cd16 & Cd56 definiti anche Natural Killer responsabili dell'immunità innata, una funzione particolare poi hanno i linfociti B (Cd19) che hanno un ruolo chiave nella produzione di anticorpi. Un ruolo a parte è quello del gruppo dei linfociti Cd8 attivati, anch'esso può essere valutato con la tipizzazione linfocitaria, attraverso la citofluorometria, tale gruppo nel meccanismo della protezione ha il ruolo di determinare l'eliminazione del virus già al primo contatto, ancor prima della presenza degli anticorpi Igg ed Igm che attualmente sono le soli indagini che vengono considerate per la valutazione del sistema immunitario Purtroppo oggi pur essendo un indagine di fondamentale importanza per il nostro organismo non viene utilizzata, forse perché potrebbe innescare la necessità di utilizzarla anche come prevenzione e potrebbe interferire con il piano sanitario nazionale che è quello della vaccinazione di massa.

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