Tutte le novità
il punto
30 Giugno 2024 - 10:18
“Illusione dolce chimera sei tu” cantava Achille Togliani negli anni ’50. Un ritornello che è circolato fino a qualche decennio addietro e mi è ritornato in mente, ascoltando i commenti della Pd Schlein ai ballottaggi per i sindaci (“vittoria storica. Le città bocciano la destra e mandano un messaggio a Meloni” e due “déjà entendu”: “il vento è cambiato”, e “stiamo arrivando”, sarà, ma la brezza girar sempre dalla stessa parte e loro, sono ancora lontani). E anche di Spalletti che dopo il pari con la Croazia e il passaggio dell'Italia agli ottavi degli Europei di calcio (“ci siamo mangiati dei gol, giusto pareggiarla”) gol, di cui, non mi sono accorto, mentre mi sono accorto di quelli salvati da Donnarumma. Ma Luciano – diversamente dai governatori di sinistra, fra cui Bonaccini e la sua ex vice schlein (Emilia Romagna), De Luca (Campania), Todde (Sardegna), Emiliano (Puglia), che dopo aver avviato la procedura per ottenere l'autonomia differenziata, ora rinnegano tutto e contestano il governo che intende concederla – è più credibile. Senza dire, poi, che delle 20 regioni italiane, le uniche a non averla richiesta sono Abruzzo e Molise. Tutte le altre, invece, si. Sia la Schlein che Spalletti, però, hanno poco di che essere allegri. La prima, ad appena 15 giorni dalla pesantissima vittoria della destra alle “Europee” ha conquistato, rispetto al 2019, 115 sindaci (+11 fra cui tre: Cagliari, Perugia e Potenza, strappati al cds) e il centodestra 81 (+2 ma strappandone 4 al cs: Lecce, Rovigo, Verbania e Caltanisetta). Due mezze vittorie, quindi, quella Pd, consequenziale all'apatia degli elettori di centrodestra per il ballottaggio. E da questa all'astensionismo il passo è breve. E questo, si sa è determinante se vince il Cds, ma ininfluente se vince il Cs. Purtroppo “in casa dell'impiccato non si parla di corda” in cada Pd-5S-Avs non si parla di astensionismo. Quella azzurra, grazie al gol di Zaccagni a 30 secondi dalla fine. Ma intanto che la leader del Pd e alleati, continuano a dare i numeri sui risultati delle amministrative, la neo europarlamentare Salis, i leader di Avs, e il Pd legittimano le occupazioni abusive perché “occupare è resistenza” (il Pd “resiste” da anni nelle case dell'Ater di Roma alla quale deve 740 mila euro e Fratoianni in un immobile dell'Inps cui deve 73mila euro), e ad aggredire e offendere le forze dell'ordine, fino al limite dell'istigazione all'odio. Limiti regolarmente travalicati quando si tratta di evocare “piazzale Loreto”, per la premier, i leader di Fdi e gli avversari, senza che nessuno abbia niente da ridire; il Governo continua a lavorare. E i risultati si vedono, gli italiani se ne rendono conto e questo rende Schlein & c., ancora più arrabbiati e astiosi. Una scelta, quella dell'esecutivo indubbiamente positiva anche alla luce dei risultati cui ha portato: il via libera Ue alla proroga al 31 dicembre della “decontribuzione Sud”, collegata agli aiuti di Stato, che prevede l’esonero del 30% degli oneri contributivi per le imprese meridionali e un maxisconto per le assunzioni a tempo indeterminato che può arrivare fino al 130%, se l'assunto rientra nelle categorie fragili. E per una volta, De Luca ha detto che va “bene”. Di più, ci fa fare un passo in avanti verso l'accredito dei 10,5 miliardi della quinta rata Pnrr entro luglio e alla presentazione della richiesta di pagamento degli 8,5 della sesta. E conferma anche la terzietà, fra Governo e opposizioni, di Mattarella che ha promulgato, garantendone la costituzionalità, la legge sull'Autonomia differenziata, appena approvata dal Parlamento. A dispetto di quanti ne dubitavano: Pd, M5s Avs. Gli stessi che – non essendo mai riusciti, quando hanno governato, a conquistare all'Italia un ruolo centrale nell'Ue congiurano perché non riesca neanche la Meloni, fomentando – stavolta con il contributo, di un'inchesta di Fanpage sulla gioventù meloniana contro di lei, i “sinistri” continentali. Anche su questo, però, si scontrano con l'italianità del Capo dello Stato che è sceso in campo in prima persona, ricordando ai “27” che nelle nomine dei vertici Ue non si può prescindere dall'Italia. Tanto più, a parere personale, se Macron dovesse uscire nuovamente sconfitto dalle elezioni di oggi e del 7 luglio, per il rinnovo del Parlamento da lui sciolto in anticipo speraando in una rivincita immediata. Ma nei sondaggi lui è ancora bloccato al 19,5% e Marine veleggia verso il 35,5%.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo