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L'opinione
07 Luglio 2024 - 16:10
Il 18 luglio, giorno per il via libera alle nomine dei vertici Ue: Ursula von der Leyen (Commissione Ue); Antonio Costa (Consiglio europeo) e Kaja Kallas (Politica estera) si avvicina. Oggi, però, occhi e orecchie di tutta Europa sono rivolti alla Francia. Per capire se, e come, l'esito dei ballottaggi post sconfitta “europee” di Marcon, potrà cambiare gli equilibri politici all'Ue. E se sarà possibile per l'assemblea di Bruxelles eleggere la nuova commissione. Facile a dirsi, ma difficile a farsi. “Tutto il mondo è paese” e i “sinistri” sono uguali, dappertutto. E più che quelli dei popoli, hanno a cuore i propri interessi. Sicché, laddove si dovrebbe discutere di futuro, sviluppo dell'Europa, qualità della vita, rispetto dei cittadini e del loro voto, ci sono solo l'ipocrisia e la voglia di potere, di Macron & c., che per salvarsi il deretano - ed evitare la disfatta in Francia, prima e a Bruxelles dopo. Per continuare a tiranneggiare, con il tedesco Scholz, l'Europa - ha lanciato, tanto per cambiare - onde impedire che Le Pen e Bardella possano portare a completamento il successo di sette giorni addietro - la solita ammucchiata antidestra. A proposito fateci caso per questi “signori” la Destra - anche se moderata, conservatrice e rispettosa della democrazia - è sempre estrema, radicale e fascista, mentre la sinistra è solo sinistra, convintamente pacifista anche quando scende in piazza, aggredisce, e minaccia di morte le forze dell'Ordine; tiene sotto scacco città e università, in nome della Palestina e per conto di Hamas, assalta israeliani, ebrei e sprizza antisemitismo e antifascismo da tutti i pori. E lo erano anche quando durante il gay pride di Milano - mentre parlava la Schlein - 4 giornalisti sono stati molestati e palpeggiati dai partecipanti. Essendosi verificato, però, durante una manifestazione “pro(re)gressista”, non è reato, nessuno se n'è scandalizzato, e pochissimi ne sono venuti a conoscenza. Mentre lo sono, invece, quattro stupidate - senza alcun rilievo politico e giudiziario e per altro frutto di una manipolazione di Fanpage - pronunciate in privato da militanti di Gioventù Nazionale, delle quali tutti sono stati messi a parte, con gran clamor di tromba - per gettare fango sulla Destra. Nella fattispecie quella italiana, ma, in questo momento, utilissimo anche contro quella francese. Nessun organo d'informazione, però, si è accorto del “no a nostalgicismi dei totalitarismi, abbiamo già chiuso i conti con il passato” scritto nella lettera inviata dalla Meloni ai giovani del partito. Ne alcuno ha avuto a che dire del fatto che la polizia transalpina sia stata costretta a blindare le urne, per evitare che dopo il voto, se battuta, la sinistra possa procurare violenze, come già fatto alla vigilia. Anzi, “cosa succederà a Bruxelles il 18 luglio, se la destra dovesse andare al governo in Francia?” si è chiesto, sua maestà, Emmanuel 1 (magari che la Francia debba cedere qualche poltrona eccellente ad altri?). E ha firmato oltre 200 “matrimoni d'interesse” con Mélenchon, di cui 127 pro Nfp e 75 pro domo sua cancellando il centro. Insomma, secondo Macron, francesi ed europei devono sorbirsi e pagare di tasca propria tutte le ecofollie green e il centralismo Ue, ma non devono permettersi di provare a cambiare qualcosa. Certo, può anche darsi che la “genialata” dell'Eliseo non funzioni perché i francesi più che Le Pen, sembrano temere Mélenchon e ministri di Macron hanno deciso di prenderne le distanze “non voteremo per il Nfp”, così come i moderati del centrodestra a lui vicini. Alleanza o meno, insomma dovranno comunque, fare i conti con gli elettori che in democrazia, sono quelli che contano. E c'è d'augurarsi che vada proprio così. In ogni caso tocca aspettare stasera per saperlo e 18 luglio per la conferma. Chiedo, però, alla Destra italiana e a quella oltreconfine. Per questi signori accusarla di fascismo e tutto il male possibile, insieme alle “ammucchiate” (nelle quali per entrare occorre superare un esame di sinistrume made in “beceronia” che Conte e i 5S hanno appena superato), sono il solo progetto politico che riescono a concepire e, non lo cambieranno mai. A che serve allora, provare a dimostrargli il contrario? Non è meglio fingere di non sentire e lasciarli affogare nel loro stesso brodo, restando uniti e continuando a lavorare per il bene dei nostri Paesi? I cittadini hanno capito da che parte sta la Democrazia. Quella vera!
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