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L'opinione
22 Luglio 2024 - 08:39
Un caccia F-16
Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha ufficializzato l’invio dei caccia F-16 a Kiev, nel corso del vertice della Nato a Washington. Si tratta, come sappiamo, di una fornitura di cui si parla da tempo e che è stata predisposta da alcuni Paesi europei (Olanda, Danimarca, Belgio e Norvegia) che si sono resi disponibili a inviare un certo numero di aerei. È bene, a questo punto, cercare di comprendere meglio che cosa accadrà.
Innanzi tutto, non si sa ancora nulla circa il numero degli aerei che sono stati destinati all’Ucraina, nulla delle loro condizioni e del loro stato di usura (non sono nuovi). Meno che meno si sa qualcosa circa i tempi necessari per ultimare le consegne. Occorre tenere presente che l’invio di aerei da guerra di qualunque genere non si improvvisa, perché è necessario accompagnarlo con una logistica non indifferente che non si può mettere in piedi in pochi mesi.
In Ucraina, la situazione al fronte è veramente difficile, in questo momento, per le truppe di Kiev ed evolve di giorno in giorno. Si ha la sensazione, in un contesto così complicato, che ancora non si abbiano ben chiari i compiti da assegnare a questi aerei e che quindi manchi una precisa strategia di utilizzo. Essendo caccia multiruolo, però, questo èun problema che può venire progressivamente risolto. Ma ce ne sono altri, di non poco conto.
Primo fra questi l’addestramento dei piloti ucraini che non hanno la benché minima dimestichezza con aerei di questo tipo. Questo addestramento è sicuramente già in corso in alcuni Paesi e richiede fino a nove mesi e novanta ore di volo per ogni nuovo pilota, in base ovviamente a competenze, esperienze e attitudini della persona. Il fattore dell’addestramento al volo si accompagna, però, alla necessità di superare rapidamente anche le barriere linguistiche e l’esperienza scarsissima o addirittura assente su procedure e sistemi Nato che non sono semplici, per chi li affronta per la prima volta.
Un altro problema è costituito dal personale tecnico dislocato a terra che svolgerà un ruolo vitale nella manutenzione e nell’armamento di questi velivoli che hanno bisogno di una continua e qualificata assistenza, senza soluzione di continuità, trattandosi di impieghi operativi “h 24” in zona di guerra. Ogni pilota avrà bisogno di un numero elevato di tecnici, meccanici, armieri, sempre presenti e operativi a terra e totalmente dedicati a ogni singolo aereo. Anche l’addestramento di questo personale è, per forza di cose, lungo e complesso.
Allo stesso tempo, è necessario addestrare squadre qualificate di analisti e di esperti nelle pianificazioni operative degli aerei e provvedere alle difese missilistiche e antiaeree in prossimità delle basi dove saranno ubicati i caccia F-16 perché, senza difese efficaci, le aree di parcheggio e gli hangar degli aerei sarebbero attaccati e distrutti con relativa facilità, vista l’attuale estrema lacunosità del sistema contraereo ucraino. Ma non basta.
Occorrerà garantire un flusso costante di munizionamento offensivo con cui dotare e rifornire gli aerei e quindi una catena logistica e di approvvigionamento sempre funzionante. E inoltre, servono piste di decollo e atterraggio dedicate e sempre perfettamente manutenzionate, perché questi aerei hanno una struttura delicatissima. Ultima osservazione: gli F 16 sono aerei che incominciano ad avere i loro anni, certamente non sono piattaforme da combattimento di ultima generazione.
Insomma, ci troviamo di fronte all’avvio di un’operazione complessa, costosissima, di lunghissima e difficile attuazione e che certamente non porterà benefici a breve termine agli Ucraini, oggi in grave difficoltà. Se è stato deciso di avviarla e portarla avanti, lo si faccia, ma contemporaneamente, per il bene di tutti, si inizi a ragionare molto seriamente sulla necessità di far lavorare subito ed efficacemente la diplomazia per l’avvio di negoziati seri e concreti tra Russia e Ucraina che portino,innanzi tutto, a un immediato“cessate il fuoco”. Il conflitto va “congelato” prima che degeneri irrimediabilmente e si trasformi in uno scenario da incubo per il mondo.
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