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la riflessione
16 Agosto 2024 - 10:20
Soltanto poche sere prima della sua morte, da Florigi sul porto di Acciaroli, con Angelo Vassallo mangiavamo alici e pomodorini, conversando serenamente. Da alcuni anni avevo comprato casa a Cannicchio, un borgo medievale nel Comune di Pollica, ed ero un ammiratore di Vassallo, di cui dalle pagine napoletane di Repubblica (di cui in quegli anni ero editorialista) avevo raccontato e sostenuto, nel mio piccolo, l’ambizione di uno sviluppo turistico che coniugasse sostenibilità ambientale ed economia del territorio. Quel progetto si è interrotto con la morte del sindaco pescatore? Oppure è andato avanti come lui pensava? Proviamo a ragionare.
Il tema del turismo sostenibile è serissimo e va letto con riferimenti geografici ampi e senza rimpianti romantici al bel tempo che fu. Negli anni 60 da bambino andavo al mare a Varcaturo e raccoglievo stelle marine, cavallucci marini e telline nella sabbia. Oggi quel mare e quella fauna non si trovano più nemmeno in Sardegna e forse neanche nei più sperduti atolli dell’oceano. Negli anni 60 ogni mille italiani ne andavano in vacanza cento, oggi ne vanno in vacanza settecento. Le spiagge oggi sono super affollate ed ovviamente per chi era un privilegiato 50 anni fa si stava meglio allora, ma certamente non sarebbero della stessa opinione i seicento che 50 anni fa la vacanza la sognavano soltanto (ed era un sogno proibito). Abbiamo vissuto una estate strana quest’anno, diversa. Sulla quale riflettere senza fare il tifo. Per la prima volta meno folla sulle spiagge e più turisti (stranieri) in città.
Abbondano ricchi americani a Capri che prendono il posto dei (sempre meno) ricchi napoletani. La classe media va all’estero a prezzi più accessibili e la classe debole non va in vacanza. La classe alta se ne sbatte ed i poveri aumentano. La non sostenibilità del turismo di massa, in Campania più che altrove, è evidente ma la dipendenza della nostra economia dal turismo è altrettanto evidente. Migliorare i servizi è essenziale ma non è tutto. Dovremo sopravvivere con un turismo impetuoso senza trasformare il tutto in un malinconico luna park. Si può fare? Dobbiamo provarci.
Nella sua Pollica, nel suo Cilento antico, il progetto di Vassallo era ambizioso perché razionale ed utopico insieme. Trasformare un borgo di pescatori in una località turistica di richiamo nazionale, in un territorio (il Cilento) che dal dopoguerra era uscito con almeno vent’anni di ritardo, era un sogno coraggioso e pericoloso. I dati confermano che quel progetto è riuscito: il mare pulito, il porto ed i nuovi pontili rimessi a nuovo secondo la sua idea, Feltrinelli che apre (dove altro?), le strade pulite, Legambiente che promuove i suoi standard, i giovani che possono finalmente trovare una qualche occupazione in loco, i paesi che vengono sottratti all’abbandono ed all’incuria: certo “luoghi fantasma” in gran parte dell’anno ma oserei dire inevitabilmente come altrove.
Cosa sognava Angelo? Qualcosa di diverso? Perché è stato ucciso? Nessuno ha il diritto di dare risposta a queste domande, in qualche modo (forse) collegate. Certamente Acciaroli è cambiata, radicalmente, nel bene (per molti) e nel male (per qualcuno). Certamente Angelo era un ambientalista ed ancora oggi per Legambiente Pollica è un simbolo positivo nel paeseItalia. Questa estate la spiaggia di Acciaroli era sempre super affollata, ma un po' meno. A me sembra un dato interessante, perché abbiamo forse una prima inversione di tendenza, senza mettere a rischio l’economia turistica del territorio.
Non ci si può lamentare per anni che vi è troppa folla e poi lamentarsi anche quando questa folla si riduce un pochino. Il futuro di Acciaroli dipende dai cilentani ovviamente ma anche dai turisti abituali, dai tanti che hanno comprato casa (facendo dei buoni affari, perché i prezzi sono aumentati significativamente nel corso degli ultimi 20 anni). Un patto di collaborazione tra turisti abituali e abitanti del territorio è indispensabile per dare un volto migliore ad un territorio meraviglioso. Allungare la stagione turistica, incrementare l’osmosi tra mare e collina, tra tradizione e modernità, provando a dare un contributo al progetto di Angelo Vassallo, suggerendo e criticando ma supportando chi amministra.
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