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25 Agosto 2024 - 11:22
L’accettazione della candidatura da parte di Kemala Harris è coincisa con il ritiro di Robert Kennedy dalla corsa presidenziale e il sostegno a Donald Trump, perché se avesse insistito ha sottolineato il figlio di Bob e nipote di John – i suoi voti “sarebbero stati sottratti” proprio all’ex presidente, con il quale condivide la lotta alla ‘macchina del potere’ del Partito democratico. La sua discesa in campo, infatti, aveva il valore di una testimonianza e di un grido d’allarme per la china sulla quale si sono avviati gli Stati Uniti negli affari interni ed esteri.
Per il declino della democrazia fagocitata dai ‘poteri forti’: apparato militar-industriale, media legati alla megafinanza, multinazionali, associazioni e militanze radicali oradicalchic, appiattimento su modelli o su mode monoculturali…E per il rosario di insuccessi clamorosi sullo scacchiere internazionale dove,da Bill Clinton in poi, la Casa Bianca si è distinta per un susseguirsi di contraddizioni e conflitti, tanto da trascinare il mondo in una nuova Guerra Fredda e, sul fronte ucraino, a un passo dal fuoco nucleare.
Conseguenza dello scontro militare vieppiù diretto o di un ‘incidente’ – tipo Nord Stream a una centrale. La presidenza Trump ha risparmiato almeno nuove guerre all’Occidente, evitato l’inflazione e vanta gli Accordi di Abramo. A Barak Obama hanno anticipato un Nobel per l’illusione della “Primavera araba”, il tentativo di destabilizzare il Caucaso e l’incendio dell’Ucraina per rinsaldare la Nato, frenare la corsa della Germania verso la Cina e dare il via allo smembramento dell’impero russo. La ‘macchina del potere’ del partito dell’Asinello, dopo aver esibito sul palco della Convenzione le sue dinastie, dai ‘patriarchi’ agli ultimi rampolli, ha tentato di parare il contraccolpo dando spazio mediatico a quanti, nella superstite dinastia kennediana, non hanno approvato la scelta di Robert.
Ma che cosa ha detto Robert Kennedy? Diamogli voce almeno per l’incipit del suo discorso con l’attacco al Dnc, la Convenzione nazionale democratica. “Mi dispiace dire che, sebbene la democrazia possa essere ancora viva a livello di base, è diventata poco più di uno slogan per le nostre istituzioni politiche, i nostri media e il nostro governo, e soprattutto per il Partito democratico… (che) in nome del salvataggio della democrazia, si è invece impegnato a smantellarla… Il Dnc ha schierato giudici allineati per escludere me e altri candidati dalla scheda elettorale e per gettare il presidente Trump in prigione. Ha gestito delle primarie fasulle,truccate, per impedire qualsiasi seria sfida al presidente Biden.
Poi, quando una performance di dibattito prevedibilmente maldestra ha precipitato il colpo di Stato di palazzo contro il presidente Biden, gli stessi oscuri agenti del DNC hanno nominato il suo successore senza elezioni. Hanno insediato una candidata che era così impopolare tra gli elettori che si è ritirata nel 2020 senza vincere un solo delegato”. E ha aggiunto: “Sia mio zio che mio padre adoravano il dibattito. Erano orgogliosi della loro capacità di andare testa a testa con qualsiasi avversario nella battaglia sulle idee. Sarebbero rimasti sbalorditi nell’apprendere di un candidato presidenziale del Partito Democratico che, come il vicepresidente Harris, non è apparso in una singola intervista o incontro improvvisato con gli elettori per trentacinque giorni. Questo è profondamente antidemocratico.
Come possono le persone scegliere quando non sanno chi stanno scegliendo, e come deve apparire tutto questo al resto del mondo? Invece di mostrarci la sua sostanza e il suo carattere, la Convenzione e i suoi organi di informazione hanno progettato un’ondata di popolarità per la vicepresidente Harris basandosi su nessuna politica, nessuna intervista, nessun dibattito. Solo fumo negli occhi e palloncini in un circo di Chicago”. All’incognita Kemala Harris s’aggiunge quella di Robert Kennedy: basterà la sua spinta a Trump? Solo i sondaggi da metà settembre e, finalmente, il voto di novembre sveleranno il miracolo di una Kemala Harris vittoriosa, quando a primarie concluse con la vittoria di Biden ne chiedevano la sostituzione, o di un Trump redivivo alla Casa Bianca nonostante la pagliacciata dell’assalto al Congresso... A rassicurare toccherà, per la prima volta, ai vice?
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