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l'opinione
29 Agosto 2024 - 10:37
Ogni secondo in Italia si consumano 2,4 metri quadrati di suolo per realizzare opere urbanistiche. Il rapporto “Consumo di suolo in Italia 2023”, pubblicato dall’Ispra, registra, infatti +10% di nuova occupazione, rispetto al 2022. Questa tendenza rende i centri abitati sempre più caldi e invivibili: nelle aree più sature di coperture artificiali i raggiungono temperature insostenibili, comprese tra 43 e 46 gradi, complici anche le estati sempre più tropicali. Con il consumo di suolo aumenta purtroppo anche il rischio idrogeologico: la cementificazione, infatti, impedisce al terreno di drenare le forti piogge.
Considerando tale scempio ambientale, la prima reazione da parte delle istituzioni dovrebbe essere quella di stendere, finanziare e attuare i piani del verde urbano, strumenti divenuti di vitale importante per l’equilibro dei centri abitati. Invece, ancora oggi, molti enti locali non conferiscono la giusta importanza al recupero del verde considerandolo un settore non strategico, pur di fronte a una vera emergenza. Napoli, purtroppo, è una di quelle città italiane dove l’abbandono e l’incuria delle aree verdi gridano vendetta: per dire, il Parco Virgiliano cade a pezzi, mentre la Villa comunale è terra di nessuno. Inaccettabile.
Deve necessariamente cambiare la visione su questo tema perché le aree verdi sono i polmoni che aiutano le città a respirare e l’uomo a vivere meglio. Parchi urbani, giardini, aiuole, viali alberati rappresentano la spina dorsale della vivibilità dei centri urbani in funzione ecologica, ricreativa, persino protettiva contro lo smog. E pensare che i piani verdi urbani trovano fondamento nella legge 10 del 2013 finalizzata allo sviluppo degli spazi verdi che ha l'obiettivo adeguarsi ai protocolli di Kyoto nell’ottica della sostenibilità. Come detto, il verde pubblico dovrebbe essere uno dei punti fondamentali di governo delle città, non solo perché limita l'inquinamento, ma anche perché rappresenta il fiore all'occhiello per ogni amministrazione che gestisce la cosa pubblica.
Dovrebbe essere la priorità, soprattutto nelle città metropolitane, che ricevono flussi enormi di turisti. È il biglietto da visita per chi arriva, per chi per la prima volta visita quel luogo. Rappresenta l'immagine che si vuole dare, il ricordo che si vuole lasciare. Un verde pubblico curato è sinonimo di civiltà.
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