Tutte le novità
lettera dal palazzo
30 Agosto 2024 - 09:55
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani
Nel panorama politico italiano c’è un nuovo Tajani che può modificare il volto del centrodestra e smentire l’affermazione secondo cui, nel nostro paese, seguendo la legge di Lavoisier, nulla si crea e nulla si distrugge. Per mesi, se non per anni, siamo stati abituati a considerare Tajani come un elemento di moderazione, impegnato a mantenere la pace tra i più facinorosi Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Questo atteggiamento serviva a mantenere un equilibrio nella coalizione di centrodestra e spesso ha dato i suoi frutti, ma è costato a Tajani la critica dei suoi “dante causa”, vale a dire i membri della famiglia Berlusconi che lo hanno accusato di eccessivo moderatismo.
Così, ora, l’erede politico del Cavaliere sembra aver mutato atteggiamento, deciso a dar battaglia per affermare il proprio punto di vista che non sempre coincide con quello dei suoi partner. Anzi, in alcuni casi – come con Salvini – è decisamente difforme. L’occasione per mostrare il suo nuovo volto è adesso offerta a Tajani dal dibattito sullo ius scholae, vale a dire sulla concessione della cittadinanza italiana ai giovani nati in Italia o che in Italia siano arrivati prima del compimento dei dodici anni, vi risiedano legalmente e abbiano frequentato almeno cinque anni di studi Tajani è deciso a battersi sino in fondo affiché la sua opinione (che trova conforto nell’opposizione) prevalga, ma il leader della Lega è decisamente contrario e dà – e la cosa per chi conosce Tajani non può che apparire ridicola – al capo di Forza Italia del comunista.
La Meloni tende a mantenere una posizione di equidistanza tra i due per evitare conseguenze negative per la coalizione. Fratelli d’Italia che spera, in tal modo, di togliere le castagne dal fuoco, sostiene che non si deve dimenticare che lo ius scholae non era nel programma di governo del centrodestra, e anche la Meloni tiene a ricordare che Berlusconi lo considerava con molte perplessità. Ma si tratta di un “alibi” poiché i programmi di governo non sono il Vangelo e mutano a seconda delle evoluzioni che intervengono nella società.
Il leader di Forza Italia è, peraltro, intenzionato a non cedere e dice: “Non voglio imposizioni e non le accetterò”. Difficile dire come lo scontro si concluderà. È certo, tuttavia, che se davvero Tajani dovesse radicalmente modificare il proprio comportamento e seguire una linea dura, la cosa non potrà non incidere sulla linea del centrodestra, con conseguenze destinate a ripercuotersi sull’intero panorama politico.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo