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L'opinione
03 Settembre 2024 - 10:29
Brad Pitt e George Clooney
Quel soffio di vanità, quel brivido di internazionalità, quella sapiente magia che pochi eventi riescono a produrre in Italia trovano nella Biennale del Cinema di Venezia uno dei rari appuntamenti dell’anno. Red carpet speciale e prezioso, protagonisti di livello mondiale, il mondo della celluloide che mette gli abiti della festa, saccheggiando i più famosi atelier e i marchi della gioielleria internazionale.
Un’occasione unica per osservare, senza mediazioni, i personaggi del mito cinematografico : Nicole Kidman, Angelina Jolie, Monica Bellucci, Lady Gaga sino a Sigourney Weaver e, poi, limitandosi allo stretto necessario, George Clooney, Brad Pitt, Russell Crowe e Richard Gere. Al Lido di Venezia, la lunga attesa di centinaiadi fans pronti a scattare una foto, un selfie o, magari,registrare un autografo di lusso. E, dentro la grande sala, tra gli altri, il ricordo commosso de “ L’ oro di Napoli “ e di Alain Delon, l’attore francese che ci ha lasciato in questi giorni.
Un divo, certamente una star internazionale che si porta dietro una scia di indimenticabili ricordi. I suoi film straordinari, le sue splendide interpretazioni, il carisma che ha sempre avvolto la sua figura e, poi, quella passione, quella voglia di vivere che hanno segnato costantemente il suo percorso. In pochi sanno che fosse anche uno straordinario collezionista, praticamente onnivoro. Iniziò acquistando un foglio di Albrecht Durer, firmato con quel classico monogramma che sarebbe diventato anche il sigillo della sua collezione.
Poi, il grande impressionismo francese, il fauvismo e la scultura animalier, appassionandosi all’ arte di Rembrandt Bugatti, fratello di Ettore, il fondatore della famosa scuderia automobilistica. Nel suo garage, poi, auto straordinarie come la Ferrari 250 GT California Spider e una rara Rolls Royce Phantom II del 1931. E, a compendio, i segreti dei grandi vini di annate particolarissime che era tra i pochi a possedere, oltre ad uno straordinario arsenale di armi da fuoco. Una collezione ma anche un’avventura. Perché, in fondo, il cinema, com’ è stato per Delon e per una legione di protagonisti come Zeffirelli e Visconti,resta un inno alla bellezza e alla creatività che non conosce limiti e confini, solcato da passioni profonde che dilatano semplicemente lo spazio della fantasia.
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