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Essere ingenuo non è peccato. Ma è questa la democrazia?

L’ingenuità è un grave inconveniente ma, all’opposto della furbizia, non induce a fare del male

Essere ingenuo non è peccato. Ma è questa la democrazia?

L'ex ministro Gennaro Sangiuliano

Cari amici lettori, sono rimasto a lungo perplesso sull’opportunità di trattare i guai di Genny Sangiuliano: ho deciso di farlo perché, oltre ogni ragionevolezza, il caso non accenna a chiudersi. Genny è stato un ottimo giornalista, come ha dimostrato in un quarto di secolo prima da direttore di questo quotidiano e poi da giornalista della Rai.

Egli è un ottimo uomo e organizzatore di cultura, come ha dimostrato da ministro. Era, infatti, giudicato dalla pubblica opinione uno dei due migliori ministri del governo Meloni. Si è fatto odiare dalla sinistra per l’attacco agli assurdi regali di soldi dei contribuenti a registi cinematografici per film che nessuno era interessato a vedere né in sala né sullo schermo.

Egli tuttavia non era adatto alla politica. Un politico può avere tutti i difetti di questo mondo, come hanno ampiamente dimostrato gli uomini dei governi che hanno preceduto quello di Giorgia Meloni, ma non l’ingenuità. Si può essere sfruttatori di migranti, sindaci condannati in tribunale o imputati di terrorismo internazionale ed essere santificati e portati nel parlamento italiano e in quello europeo.

Si possono chiudere in casa i cittadini e comprare a nostre spese banchi a rotelle che finiscono in solaio o in cantina, senza conseguenze di alcun genere. Si può essere un ministro degli esteri invisibile e avere la nomina dell’Ue a un prestigioso e remunerato incarico per portare la pace (!?!?) in Medio Oriente, restando sempre invisibile mentre missili e droni viaggiano e la gente muore.

Se, però, si è così ingenui da intrecciare una relazione extraconiugale con una donna che usa occhiali muniti di un dispositivo per fotografare e registrare i discorsi, non si può fare politica. Se si è così ingenui da fare una lunga intervista televisiva per discolparsi in un caso non ancora scoppiato, non si può fare il politico. “Sappiti scegliere gli amici” e “il silenzio è d’oro” sono due consigli eccellenti in ogni caso, ma soprattutto per chi si vuole misurare in politica.

Presidenti della nostra Repubblica hanno ricevuto le loro donne al Quirinale, ma facendole entrare dalla porta posteriore. Un presidente degli Usa ha potuto essere scoperto a fare sesso orale nella stanza del potere e non avere conseguenze peggiori dello sfottò del pubblico. Molti sono stati gli uomini di governo che, sapendosi scegliere le donne, hanno ricevuto grossi vantaggi per la propria carriera.

L’ingenuità è un grave inconveniente ma, all’opposto della furbizia, non induce a fare del male e non è peccato. Esprimo perciò a Genny tutta la mia comprensione e solidarietà per i guai in cui si è cacciato. La signora con gli occhiali (ma, mi sono domandato fin dal principio, se li toglieva per andare a letto?) continua a imperversare e ad andare in tv (io non sarò in ascolto) per essere intervistata da una giornalista militante in un partito diretto oggi da una lesbica dichiarata e in passato da un uomo che collocò la sua amante a presiedere un ramo del Parlamento.

Un partito che può permettersi, senza conseguenze, dirigenti regionali in buoni rapporti con la ndrangheta, mentre in altre regioni, sol perché di diverso partito, il presidente viene imprigionato per futili motivi dalla magistratura (democratica, ovviamente) e così costretto alle dimissioni. Ci sarebbe da scrivere un volume, per scandagliare l’ingenua innocenza di Sangiuliano e la disgustosa cattiveria dei suoi persecutori.

Ma è tempo di saltare alle conclusioni. Siamo in una democrazia? Abbiamo il diritto di criticare la Russia, l’Ucraina o altri paesi dove, a quanto si racconta, non c’è democrazia? Noi abbiamo, certo, un governo democratico, che naviga però fra mille avversità. Abbiamo, al contrario, un’opposizione che controlla molte istituzioni e il sistema mediatico ed è disposta a tutto pur di non perdere il proprio potere. Il risultato è che gli innocenti vanno in galera e ogni specie di delinquenti, dai terroristi agli spacciatori alle scippatrici, circola liberamente.

La burocrazia non conosce limiti e rende sempre più difficile la vita alle persone oneste. Nelle scuole non s’insegna più il latino ma, fin dall’asilo, la possibilità di scegliersi un sesso a piacere. Vi sembra questa la democrazia che immaginavano i grandi pensatori del passato, da Aristotele a Montesquieu? Il primo sosteneva che la democrazia è il peggiore dei sistema di governo, ma è il meno peggio in caso di degenerazione dei sistemi.

Ma se conoscesse il nostro sistema, lo includerebbe fra democrazie, pur se degenerate? Io non ho più un lungo futuro e sono, ormai, ai margini delle società. Ho, però, molta paura per i miei nipoti. Non vorrei che, un domani, dovessero fuggire in Russia o in Cina per essere più liberi. 

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