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Napoli, meno reati più occupazione

La recentissima classifica sulla criminalità 2023 stilata dal principale quotidiano economico nazionale vede Napoli solo al dodicesimo posto tra le province della Penisola

Napoli, meno reati più occupazione

La recentissima classifica sulla criminalità 2023 stilata dal principale quotidiano economico nazionale vede Napoli solo al dodicesimo posto tra le province della Penisola. Eppure, le prime tre piazze in graduatoria sono occupate da altrettante metropoli: Milano, Roma e Firenze. Non solo.

Tra le prime dieci province non ce n’è neppure una del Mezzogiorno. Si tratta, naturalmente, di un fenomeno da monitorare con il tempo. Alcuni episodi dei giorni scorsi, come l’omicidio di Scampia, rinnovano i timori di una ripresa degli scontri tra gang, delitti e rapine.

Ma, al momento, i numeri sono meno preoccupanti di quelli riscontrati appena qualche anno fa. Napoli, come tutto il Sud, sta vivendo un periodo positivo sul fronte occupazione. Gli ultimi dati ci dicono che, tra giugno 2024 e giugno 2023, i lavoratori sono aumentati in Italia di 329 mila unità di cui oltre la metà, ovvero 179 mila, sono riferibili al Sud e alle Isole.

Se poi, come opportunamente fa la Fondazione Edison, si raffronta il dato 2024 con quello di fine 2019, prima della catastrofe pandemia, si ha la conferma che l’andamento meridionale è di lunga durata. L’occupazione nel Sud in questo lasso di tempo è cresciuta del 6,4%, contro il 4,9% del Centro, e il 2% del Nord.

Senza fare collegamenti meccanici e rifarci ad analisi sociologiche spicciole, si può tuttavia pensare, sulla base del semplice buonsenso, che la possibilità di ottenere un reddito da lavoro tolga dalla strada soggetti che, in altri contesti, potrebbero essere tentati di intraprendere percorsi devianti. Il lavoro, a Napoli come nel Mezzogiorno, deve peraltro diventare sempre più regolare e adeguatamente retribuito.

C’è da augurarsiche alcune attività in grande spolvero, dai ristorantini ai bar e alle friggitorie, crescano gradualmente per fatturato e standing e che sempre maggiori opportunità siano generate in settori qualificati, dall'industria manifatturiera all'artigianato d'eccellenza. Bisogna puntare sull’occupazione produttiva, è stato giusto ridurre l’assistenza trasformando il reddito di cittadinanza in un sostegno dato solo a chi si trovi in circostanze particolari soggettive o familiari.

Poiché non tutti i giovani hanno marcate attitudini verso lo studio, sarà bene supportare i maestri di bottega con contributi per la formazione e le spese sostenute per gli apprendisti. Il made in Italy, con i suoi tanti comparti, dall’oreficeria all’arte sartoriale, a quelle presepiale, ai ceramisti e ai liutai, costituisce uno straordinario patrimonio imprenditoriale e artigianale su cui investire anche per il futuro.

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