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L'opinione
21 Settembre 2024 - 09:33
Le ultime rilevazioni Istat sull’andamento del mercato del lavoro confermano il trend positivo del Mezzogiorno. Nel Sud, il dato di giugno 2024 ci dice che gli occupati sono aumentati dell’1,2% nel giro di dodici mesi.
La crescita è stata dello 0,9% nel Centro, mentre il Nord ha fatto registrare un andamento quasi piatto (+0,1%). Il Mezzogiorno, ovviamente, partiva da una situazione molto peggiore di quella delle altre macroaree della Penisola, e sotto questo profilo il fatto che recuperi può apparire quasi fisiologico.
Ancora oggi il tasso di occupazione non raggiunge neppure il 50%, una ventina di punti sotto quello del Nord. Ma il rilancio sul fronte lavoro nel Meridione non era scontato, se non altro se si pone mente a quanto accaduto in questi primi decenni del secolo, dove i divari territoriali si sono incrementati anziché ridursi.
Va anche sottolineato come, raffrontando gli indicatori, emergono scenari un po’ diversi da quelli percepiti di primo impatto. Il tasso di disoccupazione del Sud, ad esempio, è diminuito di 1,1 punti percentuali, quello del Centro di mezzo punto, ma quello del Nord è comunque calato dello 0,8%.
Nel settentrione, infatti, è aumentato il tasso di inattività (+0,5%), al contrario di quanto si è verificato nel Sud (-0,7%) e nel Centro (- 0,5%). C’è quindi al Nord un crescente numero di persone che rinuncia in partenza a presentarsi sul mercato del lavoro.
Leggendo più a fondo l’andamento in ascesa dell’occupazione meridionale, si vede come il fenomeno dipenda in gran parte da edilizia e servizi, mentre il manifatturiero ha qualche difficoltà e in agricoltura vi è addirittura una diminuzione. In prospettiva, tuttavia, la ripresa appena avviata degli investimenti nella nuova Zes unica dovrebbe comportare un allineamento verso l’alto anche dell’occupazione nell’industria, con effetti molto benefici per il tessuto economico.
Uno dei punti deboli del lavoro nel Sud è la insufficiente presenza di laureati o di altri profili tecnici qualificati, che hanno prospettive di assunzione nettamente superiori agli altri aspiranti lavoratori. Ebbene, anche sotto questo aspetto vi sono segnali confortanti, che autorizzano a sperare in un ulteriore consolidamento della crescita occupazionale.
Come ha ricordato il Ministro del Lavoro Marina Calderone, le iscrizioni ai corsi di formazione professionale nel Mezzogiorno sono aumentate di ben il 360%. E le previsioni di assunzione dichiarate dagli imprenditori nel quadro della periodica indagine Excelsior di Unioncamere sono ampiamente maggiori al Sud che nel resto del Paese.
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