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L'opinione

Municipalità a Napoli: costano annualmente 7,5 milioni di euro

Un costo eccessivo per la collettività se si considerano anche le strutture ed il personale necessario, oltre agli emolumenti erogati a tutte queste persone

A Napoli, la spesa complessiva annua per le indennità e i gettoni di presenza dei presidenti, degli assessori e dei consiglieri municipali, stando ai dati pubblicati di recente, è pari a circa 7,5 milioni di euro, quindi mediamente di circa 750mila euro per ciascuna delle 10 municipalità cittadine. Un costo così distribuito per ogni municipalità: circa 64mila euro per il presidente, circa 174mila euro per gli assessori e circa 453mila euro per i gettoni dei consiglieri oltre all'IRAP per circa 59mila euro.

Peraltro notoriamente in Città, già, da quando, nel 1980, furono istituite le ex circoscrizioni, poi accorpate e diventate municipalità, con elezioni dirette, questi organismi del decentramento amministrativo hanno avuto scarso seguito presso i cittadini, anche perché privi di reali poteri operativi. Utilizzati, alla bisogna, più come meri organismi consultivi ma sovente ignorati nelle decisioni assunte a livello centrale.

Peraltro è assurdo che a fronte di 40 consiglieri comunali si continui a mantenere l’attuale assetto che prevede la divisione del territorio del capoluogo partenopeo in dieci municipalità con un esercito di ben 300 consiglieri municipali, 10 presidenti, 10 vicepresidenti e 30 assessori: tre per ogni municipalità.

Un costo eccessivo per la collettività se si considerano anche le strutture ed il personale necessario, oltre agli emolumenti erogati a tutte queste persone. Uno spreco sicuramente da eliminare, con danaro da utilizzare per attività ben più necessarie nel capoluogo partenopeo, come quelle del terzo settore.

Molto più costruttivo e operativo, nell'ambito della costituzione dell’area metropolitana, risulterebbe la suddivisione del territorio dell’attuale Comune di Napoli in sei Comuni metropolitani, con elezione diretta e con poteri derivanti dalle vigenti disposizioni di legge. I nuovi Comuni avrebbero una popolazione media variabile tra i 150mila ed i 200mila abitanti e nascerebbero dall’accorpamento degli attuali quartieri. Per ognuno dei sei Comuni metropolitani andrebbero eletti 10 consiglieri ed un sindaco, coadiuvato da una giunta di due soli assessori.

La proposta prevede un Comune Napoli Ovest, corrispondente al territorio degli attuali quartieri di Bagnoli, Fuorigrotta, Pianura e Soccavo; mentre i quartieri Arenella, Chiaiano e Vomero costituirebbero il Comune Napoli Collinare ed i quartieri S. Carlo all’Arena, Stella, S. Lorenzo e Vicaria, il Comune Napoli Centro. I quartieri Chiaia, S. Ferdinando, Posillipo, Avvocata, Montecalvario, S. Giuseppe, Porto, Mercato e Pendino confluirebbero nel Comune Costiero, il Comune Napoli Nord riguarderebbe i territori dei quartieri Miano, Piscinola, Marianella, S. Pietro a Patierno, Scampia e Secondigliano e infine il Comune Napoli Est accorperebbe gli attuali territori dei quartieri Poggioreale, Zona industriale, Barra, Ponticelli e S. Giovanni a Teduccio.

In questo modo non solo si otterrebbe un notevole risparmio economico ma finalmente si insedierebbero organismi elettivi comunali in grado di dare risposte concrete, operative e immediate alle istanze delle popolazioni amministrate, cosa che notoriamente con le attuali municipalità non avviene.

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