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Violenza cieca in famiglia: donne vittime, figli testimoni

Cos’altro ci si può aspettare dopo le brutte stragi di settembre scorso?

Violenza cieca in famiglia: donne vittime, figli testimoni

Cos’altro ci si può aspettare dopo le brutte stragi di settembre scorso? Cristina Duerte, dopo aver lasciato la casa per le continue violenze del marito, rientra per rivedere i tre figli ma viene da lui accoltellata davanti ai minori e muore dissanguata. Succede, poi, che una “brava persona” ammazza la moglie, che fu trasformatosi, poi, in odio.

È violenza assistita quella usata alla presenza dei figli ed è violenza cieca quella che li uccide. Abbiamo sentito più volte la frase biblica “Muoia Sansone con tutti i filisdei” per chi non sa trattenere la voglia di vendetta ma può, questa,coinvolgere anche i propri figli? I fatti ultimi, insieme ad altri noti episodi precedenti, dimostrano, purtroppo, di si. Sembra che la furia non conosca limiti.

E, a proposito di donne e di figli, cosa si sarà mai scatenato nella mente di una giovane donna che rimane incinta e, invece, di reagire con altre modalità, decide di tenere, in segreto, nel suo grembo i piccolini salvo, poi, “disfarsene” alla nascita. Se si pensa, anche un attimo, è la scelta più aberrante fra tutte. A ideare queste terrificanti vicende è stato un abile sceneggiatore di thriller? O, forse, sono dei folli gli artefici di queste stragi?

Non credo sia follia la causa di queste tragedie bensì il diffuso disagio di tener testa alla vitafrenetica disumana e disumanizzante dei nostri giorni. Disagio che non si può confessare. Chi ascolta il malessere altrui? Nessuno. E così le vite che filtrano oltre l’uscio di casa appaiono tutte vite facili e felici.

Sui social si postano foto di cene luculliane, di feste scintillanti con sorrisi smaglianti. Spesso quegli stessi visi dentro casa sono rigati di lacrime. Ma a chi importa? Nella realtà quotidiana si trova con chi fare un aperitivo non chi è disposto ad ascoltare le preoccupazioni altrui. Sui social solo la diffusa leggerezza di “vetrine allestite” per nascondere grossi problemi.

Anche nelle pubblicità televisive la pesantezza dei lavori di casa e la noia della fila al supermercato si trasformano in allegri balletti. Altro che reale problematica quotidianità! L’umanità si scontra con la disumanità e provoca lo scoppio come la pentola a pressione! 

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