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Lettera al direttore
03 Ottobre 2024 - 11:09
Preg.mo Direttore, sto seguendo con molta attenzione il dibattito acceso sui mass-media in merito alla “sosta abusiva” od anche “sosta selvaggia”, o “sosta pirata”, che dir si voglia, degli autoveicoli che vengono affidati (si fa per dire) ai parcheggiatori abusivi. Come si sa, è un fenomeno tipico della nostra un cancro difficilmente estirpabile, perché in tanti anni il “problema” del parcheggio abusivo è stato posto in maniera errata sin dall’inizio.
Si è fatta, e si fa, troppa confusione tra l’abusivo del parcheggio che si barcamena tra piazze e piazzette poco presidiate dalle Forze dell’Ordine e la stessa Polizia Municipale, per rinvenire uno slargo dove possono parcheggiare un numero limitato di macchine, facendosi carico della guardiania, e quello,del prepotente, tante volte anche “socio” di criminali organizzati, che pretende una somma esosa per il parcheggio, pena il taglio delle gomme delle stesse vetture, o lo sfregio della carrozzeria.
Ovviamente, non sono legali, né il comportamento dell’“abusivo per necessità”, né tantomeno del “taglieggiatore”, che risponderà anche di altri più gravi reati (estorsione, per esempio). Mi permetto, però, di osservare che l’abusivo “per necessità” non può essere paragonato al delinquente di professione, altrimenti incapperemmo nello stesso errore che una certa propaganda qualunquista , spacciata per “rivoluzionaria” giustifica le occupazioni abusive di case, accomunando nella stessa minestra l’indigente che non può più permettersi il canone di locazione tra chi è il “professionista” dell’abusivismo che approfitta della momentanea assenza del proprietario, per occupargli la casa e nemmeno per sua necessità, ma per un mercimonio che caratterizza la sua “professione delinquenziale”.
Tra le soluzioni proposte da illustri personaggi intervistati da giornali e tv, la più saggia mi è sembrata quella della brava attrice Ida DiBenedetto, che ipotizza la possibilità di riunirsi in cooperative da parte dei parcheggiatori che non siano, ovviamente, “taglieggiatori “ di professione. Si otterrebbero, così, due risultati positivi: mettere nell’alveo della legalità un notevole numero di persone; avere sotto controllo delle autorità un’attività oggi ufficialmente “sconosciuta”, con pagamento anche del dovuto all’Erario Pubblico.
Sperimentai questa soluzione quando, da assessore al Personale del Comune di Napoli, mi trovai centinaia di “operatori dei Cimiteri di Napoli”, che operavano abusivamente sotto gli occhi degli stessi funzionari ed impiegati; erano più di mille persone che sopperivano alla forte carenza di personale in servizio presso le strutture. Se avessi chiuso loro l’ingresso chiedendo la Forza Pubblica, mi sarei trovato con una rivoluzione, per aver “mandato” in mezzo ad una strada operatori abusivi, sì, ma che vivevano con le loro famiglie con le “regalie” dei parenti del defunto che doveva essere inumato, e con la concreta possibilità che non si potesse procedere alla sepoltura, né in giornata, né in tempi brevi, dell’estinto.
Mi prodigai, così, con il Ministero della Pubblica Amministrazione, affinchè ci fosse la possibilità di riunire il personale che già da anni operava sul posto, previo rigorosi accertamenti, in una cooperativa legale. Ci fu, così, un contratto d’appalto: il Comune, che fino ad allora usufruiva della loro indispensabile opera senza controlli, anche in ordine alla sicurezza sul lavoro, li censì, applicò una tariffa equa per il servizio e introitò anche le imposte dovute dagli operatori.
Tornando all’argomento principale, trovo molto realistico il ragionamento dell’imprenditore Maurizio Marinella quando lamenta il costo “esoso” dei garage privati, che chiedono tariffe fuori ogni ragionevole costo (siamo a 6 euro l’ora!), che senz’altro è la prima causa di necessità per affidare il mezzo agli “abusivi”, molto più “economici”. Come una profonda ragione ha il Presidente dell’Aci Napoli, Antonio Coppola, quando boccia la proposta del presidente Aldo De Chiara, il quale chiede, come ulteriore deterrente all’abusivismo della sosta la sospensione della patente dell’automobilista che lascia la macchina e le chiavi al parcheggiatore abusivo!
Il presidente Coppola ricorda giustamente una sua antica battaglia, quando fu introdotta la legge Bucalossi nel lontano 1967, poi quella Tognoli del 1989. Le due leggi imponevano ai costruttori di nuove case di costruire parcheggi sotterranei, e a quelli già proprietari di alloggi di poterne costruire con agevolazioni fiscali e facilitazioni burocratiche. E dire che Napoli presentava e presenta una caratteristica “facilitatoria”, per costruire garage sotterranei, dal momento che è notorio il vuoto del sottosuolo e la sua fragilità. Con le necessarie opere di consolidamento per costruire strutture sotto il suolo calpestabile, avremmo ottenuto anche una città meno “permeabile” a crolli improvvisi.
Nulla o quasi è stato fatto in cinquant’anni di amministrazioni di tutte le forze politiche della città! Il coinvolgimento del povero automobilista, cittadino, o che viene dalla provincia per lavoro o una commissione urgente, penalizzandolo con la decurtazione dei punti dalla patente, come si fa oggi, per esempio, quando si passa col rosso o si sorpassa in curva, è eccessivo, come dicevo. E, poi, domando: come si fa a raggiungere l’onere della prova a carico del proprietario o conducente della macchina affidata al parcheggiatore abusivo, se l’atto non viene “intercettato” simultaneamente alla consegna delle chiavi della vettura e al pagamento del “pretium sceleris”?
Vanno bene, invece, i controlli a tappeto di cui parla il nostro prefetto Di Bari, ma è sufficiente il personale di Polizia Urbana o Pubblica Sicurezza, impegnato a prevenire e stroncare, oggi più che mai, i tanti reati di forte “allarme sociale”, come furti, rapine, aggressioni, molestie sessuali anche in pieno giorno? Non sarebbe meglio, tanto per cominciare, sperimentare un intervento “calmierante” sull’esosità delle tariffe offerte dai garage a pagamento, tipo come avviene per i taxi, la cui proprietà è anch’essa privata, ma svolge servizio pubblico? Lo si è praticato pure per le compagnie aeree che avevano triplicato i prezzi!
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