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L'opinione

Un anno dal massacro, due mondi: civiltà e barbarie

Sette ottobre, un anno dal massacro degli israeliani per opera dei terroristi islamici

Un anno dal massacro, due mondi: civiltà e barbarie

La cerimonia di commemorazione del 7 Ottobre alla Sinagoga di Roma

Cari amici lettori, lunedì è stato il sette ottobre. Un anno dal massacro degli israeliani per opera dei terroristi islamici. Un’azione che ci ha riportato in piena Shoah. Il mostruoso crimine del nazismo, delle cui immagini e del cui ricordo negli ultimi ottant’anni i media hanno colmato il mondo, che non avrebbe mai più dovuto ripetersi. Una previsione non solo sbagliata, ma inverosimile, se solo si richiama alla mente la comunanza di pensiero fra il Führer e il Gran Muftì.

L’antisionismo nazista nasceva da un’esasperata mentalità razzista, quello islamico ha, invece, un insopprimibile fondamento storico religioso. Il massacro degli ebrei è iniziato per opera dello stesso Maomettoallorché, appena insediatosi a Medina, le comunità ebraiche gli negarono il titolo di “profeta”. Il nazismo promuove la Shoah con l’inizio della seconda guerra mondiale, nell’Islam essa coincide con la sua nascita.

I gruppi terroristici islamici cambiano nome e si moltiplicano, ma sostanza e finalità sono sempre le stesse, siano gli islamici sunniti o sciiti, occidentali e orientali. Io non riesco a credere come possa esistere un’opinione pubblica che distingua la comunità islamica dall’estremismo terroristico, quando l’esperienza dimostra che le comunità islamiche non disapprovano mai i massacri degli estremisti e che l’omicidio immotivato sta diventando una normale abitudine degli immigrati, anche di seconda generazione. Vorrei ricordare, però, che il sette ottobre è l’anniversario di un ben più importante evento storico: la battaglia di Lepanto. Sette ottobre del millecinquecentosettantuno, quattrocentocinquantatrè anni fa.

L’Islam dell’Impero Ottomano dominava il Mediterraneo in quel sedicesimo secolo che vide la caduta di Cipro e il martirio di Marcantonio Bragadin; la flotta turca aveva appena fallito la conquista dell’Isola di Malta, strenuamente difesa dall’Ordine Militare che, costretto a lasciare l’Egeo, era diventato, appunto “di Malta”. Fu papa Pio V a promuovere la coalizione di tutti gli stati italiani, che inviarono le loro flotte a unirsi a quella spagnola, comandata da Giovanni d’Austria, fratellastro di re Filippo II.

La vittoria della flotta cristiana liberò il mediterraneo occidentale e diede inizio alla lunga decadenza dell’Impero Ottomano. Perché l’Occidente oggi ha bisogno degli ebrei israeliani per impedire la conquista islamica? L’Europa non esiste più. Come previde oltre un secolo fa Oswald Spengler ne “Il tramonto dell’Occidente”, le uniche potenze in grado di far sopravvivere la nostra antica civiltà erano (e sono) l’America e la Russia, purtroppo sempre in lotta fra loro.

L’America non sembra credere più alle tradizioni e delle sue troppe eresie sono figli anche da noi quei giovani forsennati che non credono in nulla di vero e usano la violenza illegale in piazza per manifestare il loro antisionismo e altre bestialità. Io comincio a pensare che la democrazia non sia un dato rilevante della nostra civiltà morente. Democratici non furono Sparta, l’Impero Romano, il Sacro Romano Impero, il Regno di Carlo V, l’impero austroungarico e Napoleone.

Le sedicenti democrazie contemporanee, ipocriti e quasi occulti imperi finanziari, non giovano ai popoli, poiché hanno abolito il concetto di autorità ed esasperato quello di libertà (che non può esistere senza il precedente), rendendo di fatto consumatori schiavi tutti i cittadini e promuovendo pochi signori che, a differenza di quelli medioevali, non hanno fatto crociate ma solo affari spesso sporchi. Il sette ottobre evidenzia l’abisso che separa questi due anniversari.

Allora c’erano Dio, il Papa, la Lega Santa; oggi l’Eurabia. Un tempo le università creavano cultura, oggi le chiudono le porte (esempio più eclatante quello di papa Benedetto), smerciano antisemitismo, violenza e robaccia di ogni genere. Un tempo c’erano famiglie, padri, madri, figli. Oggi non ci sono più maschi né femmine, e quindi scarseggiano i figli, perché a scuola suggerisconoche ci si può scegliere un sesso a piacere. Un tempo l’archetipo femminile era Maria Santissima e alla donna, di fatto, era riconosciuta una grande dignità sociale.

Oggi le femministe non guardano più nemmeno a Messalina o alla Contessa di Castiglione (ammesso che le abbiano sentite nominare), ma plaudono a regimi ove non potrebbero uscire da sole o senza velo, non potrebbero studiare, guidare o decidere il proprio destino. Cos’è questa, se non follia sociale? Io ricordo, del resto, che il loro grido di battaglia era “Tremate, le streghe son tornate!”.

Le elezioni statunitensi potrebbero cambiare qualcosa, ma non molto. Sarebbe necessario riconoscere che aveva ragione Samuel Huntington, quando affermò che, finita la guerra fredda, Est e Ovest avrebbero dovuto riunirsi contro il Sud. Obama, Biden e gli altri democratici Usa non l’hanno voluto capire. Questo dipenderà dal fatto che tutti i sedicenti democratici del mondo non vogliono vedere la realtà. Più o meno come la nostra Eddy, la quale, guardando le scene delle violente aggressioni, con lancio di oggetti di ogni specie contro i cordoni idi polizia, e ignorando i centocinque feriti fra le forze dell’ordine, ha definito pacifiche le manifestazioni dei suoi compagni, amici di Hamas, i quali non comprendono di essere nazisti oltre che stupidi. 

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Commenti all'articolo

  • Francesco

    09 Ottobre 2024 - 14:07

    Concordo in tutto, ma vorrei aggiungere due cose: il futuro dei Palestinesi è incerto perché sono sfollati e chissà se conserveranno un territorio. In Occidente c'è anche una propaganda più subdola e silenziosa: ogni tanto leggo di persone ebraiche che ironizzano sui Vangeli e li riscrivono a modo loro...

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