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l'opinione
11 Ottobre 2024 - 10:32
L’enorme afflusso di visitatori agli Scavi di Pompei nella prima domenica di ottobre, quasi 36.500 persone, è un ennesimo esempio di quanto rilevante e non episodico sia l’interesse per l’area napoletana, in costante incremento negli ultimi anni. Questa straordinaria capacità attrattiva che Napoli riesce finalmente a esprimere, attraendo turisti dalle altre aree d’Italia e dall’estero, deve peraltro essere governata. Non possiamo che condividere il garbato allarme lanciato dal Direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, sui rischi dell’overtourism. Nel caso specifico, le insidie si moltiplicano, perché il pericolo è che il caos favorisca episodi di teppismo o trasgressioni di qualsiasi genere, tali da danneggiare un inestimabile patrimonio culturale.
Abbiamo in diverse occasioni stigmatizzato l’atteggiamento di certa intellighenzia che, con malcelato snobismo, ostenta una crescente irritazione per disagi ‘fisiologici’ dovuti allo sviluppo del turismo, come un aumento della circolazione pedonale, il moltiplicarsi di file e conseguenti attese, ecc. ecc. Riteniamo che se, a fronte di qualche piccola criticità, si assiste a un incremento sensibile di pil e occupati in un territorio ancora lontanissimo dagli standard economici di altre metropoli del Nord, il gioco valga la candela. Ciò non significa, tuttavia, che il fenomeno non debba essere controllato. Tornando all’esempio di Pompei, si possono orientarei potenziali visitatori del Parco archeologico verso altri siti e meraviglie circostanti, da Castellammare, a Torre Annunziata, a Boscoreale, come suggerisce Zuchtriegel.
Da illustre archeologo, oltre che sapiente gestore di questo tipo di bene culturale, il Direttore sa bene quali tesori poco conosciuti e visitati offra l’area intorno al Parco. Se pensiamo a come affrontare l’overtourismsu un piano più generale, dobbiamo pensare anche a contrastarne alcune espressioni a maggiore impatto ambientale, come l’abusivismo. In tal senso, va apprezzata l'operazione di bonifica dei portali web effettuata dal Comune di Napoli, contro chi intende fittare ai turisti 'case vacanza' che non abbiano i requisiti per una ricettività a norma di legge. Napoli deve crescere, ma senza tagliare i rami dell'albero su cui poggiano le basi del suo futuro. Uno sviluppo che faccia a meno delle regole di elementare convivenza, dai parcheggi in terza fila ai tavolini all’esterno di bar e pizzetterie che impediscono letteralmente il passaggio di chi non si ferma a consumare, non può essere tollerabile e avrebbe in ogni caso breve durata.
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